Pontedera, se il sogno si infrange sul palo

Serviva solo la vittoria e i granata ci hanno provato fino alla fine. Una traversa e il montante hanno negato l’impresa. Prima del gol-beffa

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ALBINOLEFFE

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PONTEDERA

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ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini; Borghini, Canestrelli, Riva; Petrungaro (23’ st Gusu), Gelli, Genevier, Giorgione, Tomaselli (35’ st Mondonico); Cori (35’ st Gabbianeli), Manconi. A disp: Paganessi, Caruso, Cerini, Nichetti, Galeandro, Piccoli, Ravasio, Miculi, Ghezzi. All. Zaffaroni.

PONTEDERA (3-5-1-1): Sarri; Matteucci (40’ st Giani), Piana, Risaliti (26’ st Benassai); Milani, Perretta, Caponi, Barba (33’ st Benericetti), Ropolo (1’ st Benedetti); Stanzani (1’ st Semprini); Magrassi. A disp: Angeletti, Bardini, Parodi, Pretato, Nero, Vaccaro, Regoli. All. Maraia.

Arbitro: Monaldi di Macerata.

Marcatori: 48’ st Manconi.

Note: partita a porte chiuse; ammoniti Risaliti, Milani, Manconi, Benedetti; angoli 3 a 5.

GORGONZOLA (Mi) – La qualificazione è anche una questione di centimetri. Come quelli che sono mancati al Pontedera per vincere la prima sfida dei playoff per la serie B e che invece hanno fatto finire contro i legni (due volte) la palla del possibile gol-vittoria. Un vero peccato, anche se i granata, poi sconfitti nel recupero dall’Albinoleffe, sono usciti dagli spareggi a testa altissima. Nonostante i due risultati su tre a disposizione, i locali non si sono lasciati condizionare da rischiosi calcoli. Piede immediatamente sull’acceleratore per mandare nel baratro i granata, costretti alla vittoria per passare il turno.

Un’impresa da tentare cercando "energia" anche nello striscione "Lattuga non mollare", vergato dai tifosi della gradinata nord per incitare il fondatore del tifo organizzato Carlo Barsotti, ricoverato in ospedale in gravi condizioni, ed esposto dai giocatori pontederesi sugli spalti del Città di Gorgonzola. Ma che servisse stare con gli occhi ben aperti il Pontedera l’ha appreso già nei primi sessanta secondi, quando Sarri ha dovuto respingere due insidiose conclusioni di Manconi e Gelli. Schierate con atteggiamenti tattici praticamente speculari, la squadra di Maraia ha cominciato a prendere le misure, costringendo gli avversari a conclusioni dalla distanza. Da parte loro anche i granata hanno provato a pungere, con Savini impensierito da un velenoso sinistro di Milani (21’).

Qualche schermaglia all’interno dei sedici metri di Sarri non ha alterato l’equilibrio del match e il tecnico Maraia nell’intervallo è ricorso al piano B: dentro Benedetti per Ropolo (con Milani tornato sulla corsia di sinistra della mediana e Perretta a destra) e Semprini per Stanzani a disegnare un più offensivo 3-5-2. Gli inserimenti hanno prodotto un innalzamento del baricento del Pontedera, che ha preso in mano il gioco sfiorando presto il vantaggio, quando Risaliti ha girato di sinistro a porta vuota da pochi passi con la palla allontanata poco prima della linea da Riva (10’). Il rovescio della medaglia è stato il rischio di scoprirsi e 7’ più tardi Piana ha dovuto metterci il corpo per deviare in angolo un destro a botta sicura di Manconi dal dischetto.

I granata non si sono intimoriti, hanno continuato a macinare gioco ma niente hanno potuto contro la jella. E per due volte: Magrassi ha colpito la parte alta della traversa (23’), Caponi (34’) il palo interno. Prima della beffa in contropiede di Manconi in pieno recupero.

Stefano Lemmi

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