Polemiche contro Pioli e Chiesa: Firenze non ci sta, "No al tiro al bersaglio"

Gasperini conferma le parole sul talento viola, Spalletti ironizza sull'allenatore gigliato. E il tecnico difende Federico: "Lui antipatico? Lo ammirano ovunque"

L'allenatore dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini (Ansa)

L'allenatore dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini (Ansa)

Firenze, 28 febbraio 2019 - La Fiorentina e Firenze fanno quadrato intorno a Chiesa, l'esterno viola finito nel mirino di polemiche e accuse (ingiuste) che, alla fine, sono il segno della bravura di un giocatore veloce e talentuoso che per ogni squadra avversaria è davvero un problema fermare. Spesso, infatti, per fermarlo occorrono maniere forti e Chiesa prende botte a ogni partita, ma si ritrova paradossalmente a essere accusato di essere un simulatore. Accuse che in casa viola respingono e che i tifosi gigliati non accettano, schierandosi con Federico.

Giovanni Galli, ex portiere dei viola, dall'alto della sua esperienza coglie il problema intervenendo a Lady Radio dopo la sfida di Coppa Italia Fiorentina-Atalanta: "Siamo di fronte a un giocatore con delle potenzialità enormi, deve andare avanti così. Il resto sono chiacchiere di chi non ha i campioni". Insomma, invidia in una parola. A distanza di mesi da quel rigore concesso alla Fiorentina nella sfida interna con i bergamaschi in campionato (era il 30 settembre) l'allenatore nerazzurro Gasperini non fa marcia indietro rispetto alle dichiarazioni contro Chiesa ("E' una simulazione di Chiesa che è uno dei migliori giovani del nostro campionato, ha l'abitudine di fare certi gesti e deve cominciare a pagarli perché è diseducativo se non lo pagherà") e rincara la dose nel dopo partita della Coppa Italia, mercoledì sera:  "Non ho detto che era un cascatore, ma che il rigore che gli fu dato era da farsa, è stato un episodio peggiore addirittura di quello dell’Inter. Dire che è inciampato significa mancarci di rispetto. Chiesa è un grande giocatore ma quello è un bruttissimo episodio. Con l’antipatia che si sta creando rischia di andare in ambienti dove troverà un’accoglienza brutta. Io non parlo del giocatore, ma dell’episodio che non si può camuffare".  Di certo, dichiarazioni poco distensive soprattutto in vista delle due gare che i viola giocheranno a Bergamo, prima in campionato e poi in nel ritorno della semifinale di Coppa Italia.

Parole che portano alla reazione dell'allenatore viola Stefano Pioli: "Invito Gasperini ad andarsi a rivedere le immagini perché se le va a rivedere vedrà che Federico è inciampato, non ha simulato. Federico non viene fischiato negli stadi, ma viene semmai ammirato". 

A dimostrazione del fatto che Chiesa è entrato nel mirino delle polemiche in maniera del tutto ingiusta, c'è l'episodio di Spal-Fiorentina 1-4(del 17 febbraio)  con il rigore assegnato ai viola dopo l'utilizzo del Var, ma soprattutto dopo che, nel frattempo, la Spal ha segnato il gol del vantaggio. Rete ferrarese annullata e rigore realizzato da Veretout con la coda di polemiche inevitabili e comprensibili per la cronologia degli eventi, ma non per il fatto in sé. Il fallo su Chiesa, infatti, è netto, punto. Il presidente della Spal, Mattioli, però, va sopra le righe e accusa: "Federico Chiesa è una persona poco seria". A difendere il talento viola arriva il club manager (e grande gloria viola) Giancarlo Antognoni: "Almeno dagli addetti ai lavori non accettiamo critiche nei confronti di Chiesa.  E' un ragazzo a modo, non è colpa sua se è troppo veloce e non si riesce a prenderlo se non facendo fallo". Dopo aver riflettuto, il presidente ferrarese chiede scusa a Chiesa per le sue parole. 

Evidentemente quest'anno il colore nerazzurro non va proprio in armonia con il viola perché un'altra grande polemica arbitrale riguarda anche l'Inter. Dopo il rigore, contestatissimo da parte dei giocatori nerazzurri (per il 3-3 in pieno recupero nella gara di ritorno) il tecnico interista Luciano Spalletti spara a zero, mentre Pioli ricorda l'improbabile rigore per fallo "di polpastrelli" fischiato a San Siro a Vitor Hugo ( "Si parla di polpastrelli, di insegnare a mettere le mani dietro la schiena -commentò Pioli nel dopo gara - Questi secondo me non sono rigori, perché Hugo non fa niente per cercare il pallone. Se il tocco è impercettibile cosa devo dire ai miei giocatori di legarsi le braccia dietro la schiena? ")  e Spalletti replica ancora: "Ha ragione Pioli, stiamo facendo confusione. Quelli della mano non sono polpastrelli ma capezzoli. Se ti sbatte sui capezzoli, come successo a D'Ambrosio, è mano. Se ti sbatte sui polpastrelli, non è nulla, come per Hugo"

Il calcio, si sa, è un ambiente dalla memoria corta, soprattutto se si tratta di ricordare le lamentele degli avversari. Spalletti ironizza ancora sulla questione dei "polpastrelli", ma giova ricordare che all'andata l'arbitraggio di Mazzoleni in Inter-Fiorentina fece infuriare non poco Pioli e la società, tanto che intervenne anche il presidente Cognigni. Oltre al famoso rigore, i viola contestarono  la mancata espulsione di Asamoah (due brutti falli consecutivi su Chiesa) e il mancato rigore per un intervento in area su Chiesa, proprio poco prima del raddoppio interista.  

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