Fiorentina: le stelline in panca, turnover del rasoio

Chiesa e Castrovilli erano stati i peggiori contro il Sassuolo. E dopo aver salvaguardato gli equilibri dello spogliatoio, Iachini ha rischiato.

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In una delle tante partite decisive che si è trovata di fronte da quando ha ripreso a giocare in mezzo a baccani vari – società dispersa su molti fronti, allenatore in uscita, spogliatoio avvolto dalle voci – la Fiorentina è tornata a vincere e l’allenatore si è discostato dalla scelta tattica di rispettare il più possibile gli equilibri interni. Scelta rischiosa e coraggiosa, soprattutto perché sono arrivati i tre punti (Iachini sa bene che in caso contrario sarebbe stato massacrato) e la squadra ha risposto con molta determinazione. Ieri l’allenatore ha modestamente presentato una formazione senza Chiesa e Castrovilli, più Terracciano al posto di Dragowski (infortunio). In panchina anche Caceres.

Senza quattro titolari e dopo una delle sue peggiori sconfitte della stagione, la Fiorentina ha giocato un primo tempo solido e concentrato spingendosi proprio dove voleva per la determinazione nelle chiusure, la scelta dei tempi in uscita e la gestione delle difficoltà.

Ritmi bassi e Parma poco motivato, ma il più è riuscito a confezionarlo la Fiorentina che si è presa la responsabilità di gestire la partita senza alcuni dei suoi pezzi pregiati fra le riserve con la faccia comprensibilmente poco felice. Certo, si gioca ogni tre giorni. Certo, faceva caldo. Ma Ribery (37 anni) è partito titolare per la quarta volta consecutiva mentre Chiesa e Castrovilli (45 anni in due) sono rimasti a guardarlo.

Pochi allenatori in Italia sono stati sotto pressione come Iachini nelle ultime settimane, non solo, pochissimi sono stati criticati come lui per la modestia del calcio e delle soluzioni di gioco viste in campo: la risposta di ieri ha dimostrato che l’allenatore ha deciso di prendersi le proprie responsabilità rinunciando anche a una quota di consenso da parte di alcuni dei giocatori più importanti.

L’ultima vittoria viola era datata 16 febbraio (anche quella in trasferta, 5-1 a Marassi contro la Sampdoria)

Dal 22 giugno al 1 luglio la Fiorentina aveva messo insieme un punto in tre partite, più una discreta collezione di insicurezze trasmesse ai tifosi in cerca di buoni segnali per la prossima stagione. E’ stata fin qui una stagione piena di molte cose, perfino troppe per il ventaglio delle battaglie diverse intraprese da Commisso, ma ora i punti di vantaggio sulla terz’ultima sono 9 e c’è la possibilità di rifiatare. Ieri la Fiorentina ha giocato con il lutto al braccio per la morte di Ardico Magnini, un mito del primo scudetto e degli anni che hanno fatto nascere parecchie leggende viola. La maglia a Parma era azzurra, del quartiere di Santa Croce: ricordano gli statistici che con quel colore addosso, la Fiorentina ha giocato 11 partite vincendone 6 e pareggiandone 5. Averlo saputo prima.

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