Fiorentina: Rocco, Dusan e Italiano regista. Iachini si racconta

"Vincenzo? Lo ricordo giocatore nel mio Chievo. Seguo le partite dei viola e lo faccio col cuore"

Beppe Iachini

Beppe Iachini

Firenze, 11 ottobre 2021 - Buongiorno Iachini, dicono in giro che la sua vacanza forzata è agli sgoccioli: conferma? "E’ già capitata qualche occasione, in Italia, all’estero, ma ho preferito aspettare. Comunque io sì, sono pronto, vedo partite, studio...". Segue la Fiorentina? "L’ho vista alcune volte. Ma quello non è aggiornamento professionale. La Fiorentina la guardo col cuore, è la squadra che ho nel cuore". Bello averla allenata, eh? Però poi è finito tutto in quel modo... "Diciamo che arrivando sulla panchina viola ho realizzato il sogno della mia vita professionale. Certo che... sfiga. Ho allenato la Fiorentina sicuramente nel periodo più difficile della sua storia. Il Covid, lo stadio senza tifosi un campionato che si interrompe e quello successivo che inizia di corsa, senza la preparazione... ma alla fine è andata bene. E sono felice". Da tifoso viola più che da suo collega, Italiano le piace? "Vincenzo è bravo, molto bravo. Lo conosco e conosco bene le sue qualità. E’ stato un mio giocatore nel Chievo. Era il regista della mia squadra, facevamo il 4-3-3". Come lo ricorda da calciatore? "Si muoveva davanti alla difesa. Grande intelligenza tattica e capacità di lettura del gioco come pochi". Studiava già da allenatore? "Tanti, ma davvero tanti, bravi allenatori sono nati calciatori in quella zona del campo. Italiano è fra questi". E ora per l’allenatore viola ci saranno da gestire gli effetti del botto del caso-Vlahovic. Che ne pensa? "Il gruppo c’è ed è forte, quindi...". A proposito di Vlahovic: lei non lo ’vedeva’ e Prandelli l’ha lanciato, vero o falso? "Ma no, non è così. Quella che io non volessi puntare su Vlahovic è un’assurda leggenda metropolitana". Eppure... "Allora, nel mio primo anno alla Fiorentina, Dusan ha giocato tanto. Aveva appena 19 anni, ha segnato, non ancora era lui il rigorista ma Pulgar, ma avevo e avevamo tutti grande fiducia in lui. Segnò a Napoli, fece doppietta sul campo della Samp. E comunque una cosa deve essere chiara: quando poteva esserci l’occasione di farlo andare altrove magari in prestito, forse a giocare, io fui fra coloro che disse che era meglio tenerlo in viola". Ok, ma all’inizio della stagione successiva, Vlahovic iniziò da riserva, ricorda? "Ha un fisico importante, è un centravanti di potenza e non aver fatto la preparazione estiva per la pandemia lo penalizzò. Non era in forma". Raccontano che dopo il suo errore nel rocambolesco 4-3 a casa dell’Inter, lei... "Sa cosa dissi io a Dusan subito dopo quella partita? Gli dissi: domenica prossima contro la Samp parti titolare. E fu così. Fu il mio modo per fargli capire che credevamo in lui nonostante un periodo difficile, nonostante quell’errore". Riconoscerà però che con Prandelli, Vlahovic ha fatto il salto definitivo. O no? "Ma sì. Cesare è un amico e ha continuato e perfezionato benissimo la crescita di Dusan, ma non è vero che io snobbavo l’attaccante". Iachini, Commisso ogni volta che si parla di lei utilizza parole di elogio, affetto e simpatia: ma che ha fatto per... stregarlo? "Io? Niente di niente. Il presidente è una persona straordinaria, di grande umanità e sta facendo tantissimo per la Fiorentina. A me ha dato un’occasione stupenda, lavorare sulla panchina viola, quindi sono io a ringraziare lui". A propostito di Commisso: lei è già pronto per tagliare il nastro della statua che il presidente gli farà al Piazzale Michelangelo? "Ma dai... (ride ndr). Le statue le meritano altre persone, non io o chi gioca a calcio. Comunque la battuta di Commisso deve far ricordare quanta paura di finire male c’era in quella Fiorentina... Invece siamo riusciti a salvarci, a metterci dietro diverse squadre che prima ci stavano avanti. Ero stato chiamato per questo e ho portato a termine la mia missione". Le piace la nuova Fiorentina? "Molto. E sul mercato sono stati fatti tanti ottimi acquisti". Del suo gruppo c’è qualcuno che potrà essere una bella sorpresa per Italiano? "Sono contento che si sia scommesso ancora su Callejon. Quando arrivò a Firenze aveva una condizione fisica tutta da trovare, ma è forte, molto forte. Sono legato a lui e sono sicuro che darà tanto alla Fiorentina". Iachini vuole mandare un messaggio alla squadra viola? "Mando a tutti il mio abbraccio. Ai calciatori, ai dirigenti, ma anche ai magazzinieri, a tutti coloro con cui ho lavorato". Sincero, le manca tanto Firenze, o è solo un’impressione? "Sì, mi manca moltissimo".

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