Sport, viaggi e affetti:il mondo di Astori e i sogni spezzati

Come è cambiata la vita di Francesca Fioretti e Vittoria, compagna e figlia del capitano della Fiorentina tragicamente scomparso il 4 marzo del 2018

Una delle foto di Francesca Fioretti in viaggio (da Instagram)

Una delle foto di Francesca Fioretti in viaggio (da Instagram)

Firenze, 7 luglio 2019 - L’ultimo in ordine di tempo a ricordare Davide Astori è stato Daniele Pradè, l’uomo che aveva portato il capitano viola da Roma alla Fiorentina. Un ricordo commosso quello del ds, con un retroscena: «Quando andaì via fu il primo a telefonarmi e gli feci una promessa: ‘Davide stai sereno, un giorno ritorneremo insieme’. Ecco quel giorno è oggi». Lacrime e commozione. Il mondo viola dal 4 marzo del 2018 non è stato più lo stesso. Così come quello di Francesca Fioretti e Vittoria, compagna e figlia del difensore viola e della nazionale. Lei più di ogni altro è stata travolta dalla sciagura e piano piano è riemersa dal dolore con la forza dell’amore dell’adorata principessa di entrambi.  Già, perché proprio Vittoria è stata la molla che ha fatto ripartire Francesca, umanamente e professionalmente. Ma lontano da Firenze. Troppi ricordi, troppe emozioni, troppo dolore per restare in quella splendida casa di via delle Terme, proprio in centro che era il mondo di Davide e di una famiglia felice. Il dramma ha rimescolato carte e sentimenti e Francesca è tornata a fare ciò che più piaceva alla coppia: viaggiare. Prima la Giordania, poi Istanbul: «E poi continuerai a guardare il mondo, e ci saremo, sempre». Queste le parole su Instagram dedicate a Vittoria che di anni ne ha appena 3 e che è stata decisiva nel far ripartire anche la vita professionale di Francesca che ora è tornata a recitare in teatro, riprendendo gradualmente le abitudini di una vita costruita insieme al compagno.  Viaggiare dunque, e di recente sono entrambe tornate in Turchia, in Cappadocia, con sempre in mente Davide. Come la Fiorentina, quella appena passata e quella attuale. Dall’intitolazione del centro sportivo, passando per l’inaugurazione di un campo di calcio a 5 a Betlemme, con il taglio del nastro avvenuto pochi giorni fa in Palestina (grazie anche al Cagliari) alla presenza dei genitori di Davide.  Un campo per la pace in una zona del mondo che vive su confitti e contraddizioni lancinanti. Concetti distanti anni luce dal modo di essere di ‘Asto’. Il gioco e lo sport come chiavi per un futuro di pace. Quello che appunto sognava Davide per la sua Principessa.

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