Italiano 'aggiusta' il modulo, la Fiorentina torna a vincere

Firenze, 18 settembre 2022 - Italiano resta muto a fine partita, avrà avuto qualche sassolino o sassolone nelle scarpe e il timore di non saperlo lanciare colpendo il bersaglio giusto, di sicuro però ha parlato in campo ricalibrando un modulo che era diventato troppo piatto per sostenere un'idea di calcio ambiziosa: Amrabat e Mandragora di raccordo, Barak più avanzato dietro a Kouamé, Ikoné e Sottil sulle ali, Quarta (migliore dei viola) recuperato nella coppia centrale difensiva insieme a Ranieri: una specie di 4-2-3-1 che ha mandato parzialmente in soffitta il modulo-totem, il 4-3-3 che ha portato Italiano dalla serie D alla serie A. Una bella smazzata anche negli uomini, comunque la si pensi, anche se dopo la partita il vice di Italiano ha chiarito la posizione dello staff: 'Non abbiamo cambiato modulo, Barak si è alzato dietro la punta'. Quisquilie, direbbe Totò, ma il risultato si è visto eccome.

La Fiorentina non ha certamente sdraiato il Verona solo per aver cambiato la disposizione in campo, ma la scintilla si è riaccesa sulle ali di una novità che prescinde dal sistema di gioco: meno possesso palla e più spazi a disposizione per ripartire, come nel caso della prateria solcata da Ikoné per segnare il primo gol. La Fiorentina ha lasciato da parte il tran tran orizzontale (chi saltava l'uomo partendo da fermo e con la difesa piazzata?) per riscoprire una velocità più efficace. Fra parentesi, Italiano ha lasciato in panchina Jovic e Cabral (che ha giocato 12 minuti più recupero) aggiungendo al centro dell'attacco il movimento abbastanza caotico, ma solido, di Kouamé. E poi Gonzalez, rientrato finalmente dopo una tallonite: meno di 25 minuti e subito un gol. Non è un caso se i giocatori che fanno la differanza siano decisivi. Anche quando sono al 50 per cento.