Tritacarne Fiorentina, equilibrio precario. A fermarsi sono proprio i migliori

I tanti impegni in calendario mettono sotto pressione la squadra. Preoccupa l'infermeria

Jovic e Kouamé dopo il gol di quest'ultimo alla Juventus (Germogli)

Jovic e Kouamé dopo il gol di quest'ultimo alla Juventus (Germogli)

Firenze, 5 settembre 2022 - Impegni ravvicinati, contrattempi e tournover. Forzato oppure obbligato, poco cambia. Il susseguirsi delle partite – 4 amichevoli e 7 ufficiali, fino ad ora, 17 da qui alla pausa per i Mondiali – hanno messo alle corda la Fiorentina e alle strette Italiano, costretto a ’inventrasi’ formazioni dettate da aspetti tecnici e indicazioni dello staff medico. In altre parole equilibrismi precari tra moduli e infortuni.

Di fatto la formazione tipo, quella idealmente più forte (anche se per il tecnico viola non esiste, tutti sono titolari intercambiabili) non è mai stata schierata. Soprattutto per la mancanza di un elemento: Nico Gonzalez. E’ vero che tutti sono utili e nessuno è indispensabile (come recita un saggio adagio), ma non si può non ricnonoscere che l’argentino sia l’uomo di maggiore fantasia e talento nel reparto avanzato.

La Fiorentina nel corso di questo avvio, ha perso pezzi importanti per infortunio, altri hanno stretto i denti dando comunque la propria disponibilità, altri hanno dovuto giocare a singhiozzo alle prese con contrattempi di vario genere. Poi c’è Bonaventura che oltre a questo ha dovuto fare i conti, purtroppo, con la morte del padre (rinnoviamo le condoglianze). E questo è l’unico aspetto sul quale non si può intervenire.

Giampaolo Marchini

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