La Fiorentina vince con la testa

Cosa c'è dietro la vittoria col Genoa: classe e mentalità

Paolo Chirichigno

Paolo Chirichigno

Firenze, 18 settembre 2021 - E’ il secondo tempo della svolta, la Fiorentina centra la terza vittoria di fila con pazienza e ostinazione. Lo fa a modo suo, pressando alta e affidandosi all’intelligenza dei suoi centrocampisti. Se i migliori del Genoa sono Sirigu e Maksimovic, un motivo ci sarà.

Partita dura, il risultato non era scontato, e questo va a merito della squadra, un grosso passo in avanti sulla strada della personalità e dell’autostima. Italiano ha lavorato bene in lungo e in largo con la rosa, tutti si sentono dentro questa idea di calcio. Saponara è l’ultimo esempio, il ritorno di Dragowski in porta invece è il segno che nessuno si sente offeso a restare fuori (questo ci pare il maggior merito dell’allenatore). La partita ha raccontato poche cose ma fondamentali: che Bonaventura è il faro dei compagni più giovani, che la difesa (cambiata per metà) deve abituarsi a gestire meglio la ripartenza dal basso senza prendere rischi e che comunque la Fiorentina è tornata a giocare a calcio dopo tre anni. L’entusiasmo, ora, può essere la molla per restare lassù.

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