Saldi, il primo fine settimana di sconti vale 100 milioni in Toscana

Quattro clienti su dieci inizieranno gli acquisti nel week-end. “Ma è a rischio la ripartenza dei consumi”, l'allarme di Confesercenti Toscana

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Firenze, 8 gennaio 2022 – Si apre oggi in tutta Italia il primo week-end di sconti, il periodo più importante delle vendite di fine stagione invernali: quest’anno quattro clienti su dieci inizieranno il loro shopping tra le giornate di sabato e di domenica, per una spesa prevista di 1,3 miliardi di euro in tutta Italia, di cui 100 milioni in Toscana. A stimarlo è Confesercenti Toscana, sulla base di un sondaggio somministrato da Ipsos a un campione di consumatori tra i 18 ed i 65 anni.

A comprare nel fine settimana è infatti il 45% dei toscani che si sono detti interessati ai saldi: uno su tre - il 33% - nella giornata di sabato, mentre il restante 12% domenica.  Il 18% ha già iniziato gli acquisti venerdì 7, mentre il restante 37% lo farà in un periodo successivo. Complessivamente, nelle prime due settimane di saldi – fino a domenica 16 gennaio – i consumatori spenderanno il 61% del budget complessivo destinato agli acquisti di fine stagione, che ammonta a circa 150 euro di media a persona.

“La tempesta perfetta causata dall'aumento dei contagi e delle restrizioni, insieme alla fiammata di inflazione dei prezzi dell'energia e dei trasporti, rischia di vanificare una ripartenza dei consumi che poteva innescarsi proprio con il periodo di saldi - commenta Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana -. Ci aspettiamo un avvio senza fuochi d'artificio, ma se normalmente l'effetto saldi dura poche settimane, quest'anno potrebbe durare molto di più se paura, restrizioni e contagi allenteranno piano piano la morsa".

Preferiti i negozi di vicinato

A farla da padrone saranno i punti vendita fisici: l’appeal della passeggiata del fine settimana nei negozi batte di gran lunga l’online, raccogliendo il 78% delle preferenze.

L’effetto Omicron sui consumi

L’aumento dei contagi, evidenzia Confesercenti Toscana, sembra iniziare a spaventare i consumatori: tra chi rinuncia a fare shopping in un punto vendita fisico, uno su tre cita proprio il timore di assembramenti come motivazione principale: una quota corrispondente a circa un milione di potenziali clienti ‘perduti’ dai negozi in tutta Italia.  Un freno che si somma alle incertezze economiche: il 20% dei rinunciatari non ha un budget da dedicare agli acquisti.

Cosa si compra

In cima ai desideri dei toscani ci sono le scarpe: è la spesa prevista dal 47% di chi ha già deciso di comprare. Seguono prodotti di maglieria (45%), capispalla (27%), capi di camiceria (26%), magliette e intimo (entrambi al 22%). Ma c’è anche un 15% in cerca di borse ed un 12% di altri accessori, dalle sciarpe alle cinture.

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