Turismo, oltre 235mila le assunzioni previste entro luglio. Ma il personale non si trova

Il sindacato Tni Italia chiede la reintroduzione dei voucher. "La pandemia ha provocato una dispersione delle professionalità. Cuochi e camerieri sono andati a lavorare in fabbrica o al supermercato"

Al tavolo del ristorante ai tempi del Covid

Al tavolo del ristorante ai tempi del Covid

Firenze, 4 giugno – Secondo i dati del sistema Excelsior delle Camere di commercio, sono oltre 235mila le assunzioni previste tra maggio e luglio dalle imprese italiane del mondo della ristorazione e negli alberghi. In dettaglio, sono quasi 189mila gli addetti ricercati nelle attività di ristorazione. Tra questi, 17.350 camerieri, 7.430 aiuto cuochi, 2.240 addetti alla pulizia delle camere. Ma gran parte di questo personale non si trova. Nella sola Firenze, ad esempio, mancano all'appello 340 addetti, tra cuochi, camerieri e altre professioni legate al turismo. Il grido di allarme è stato lanciato da più parti.

Tni Italia, associazione che riunisce migliaia di imprese del mondo Horeca, spiega i motivi di questa situazione e torna a chiedere la reintroduzione dei voucher. "Durante la pandemia - dichiara Cristina Tagliamento, segretario nazionale di Tni Italia - la politica del Governo ha costretto alla chiusura e apertura a singhiozzo le attività della ristorazione e di conseguenza si è assistito ad una dispersione di professionalità. Molti dei nostri dipendenti, finiti in cassa integrazione, o gli stagionali rimasti senza un’occupazione per assenza di turisti hanno preferito reinventarsi e andare a fare i cassieri in un supermercato o a lavorare in fabbrica. Anche il reddito di cittadinanza non ha aiutato”.

”Per questo – sottolinea Tagliamento – torniamo ad avanzare la proposta che mesi fa abbiamo fatto al presidente del Consiglio, ovvero quella di reintrodurre il voucher, oggi più che mai necessario. Non trovando personale specializzato da inserire stabilmente in organico ed essendo già a stagione inoltrata, l’unica possibilità che ci rimane, infatti, è fare ricorso a lavoratori, anche non specializzati, che possano lavorare almeno temporaneamente come cuochi, camerieri, receptionist nelle nostre aziende, in attesa che questa situazione, mai vissuta prima dal settore, sia superata”. Nell’incontro avuto a Roma, la delegazione di Tni Italia ha ribadito perciò al sottosegretario al Lavoro Tiziana Nisini la necessità di reintrodurre i voucher, ovvero i classici buoni lavoro da 10 euro lordi, di cui 7,5 euro vanno al lavoratore, aboliti il 1 gennaio 2018.

“Una misura necessaria perché il decreto Sostegni bis –  conclude il segretario di Tni Italia – sotto questo aspetto non ci aiuta in nessun modo. Il nuovo contratto di rioccupazione parte solo dal 1 luglio, quando siamo già a metà stagione, se non oltre, e riguarda solo le nuove assunzioni. Inoltre l’esonero contributivo dura solo sei mesi”.

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