Prezzi benzina, la verde vola sopra i 2 euro. Record Viareggio a 2,5 euro al litro

Il punto sui costi del carburante in Toscana, anche qui salito alle stelle. Stangata su famiglie e imprese

Firenze , 10 marzo 2022 – Già un mese fa la benzina verde era aumentata fino a superare i 2 euro al litro. Con lo scoppio della guerra in Ucraina e le tensioni sui mercati internazionali, i prezzi dei carburanti sono aumentati ulteriormente e sia la verde che il gasolio in alcuni casi superano i 2,5 euro al litro.

Secondo i dati dell'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo Economico, la cifra record in Toscana si registra a Viareggio, in Largo Risorgimento, dove la benzina servita ha raggiunto la cifra record di 2,5 al litro. A Prato, sul viale Galileo Galilei, la benzina sfiora i 2,5 e il gasolio è a 2,4.

Benzina, prezzi alle stelle
Benzina, prezzi alle stelle

Cambia poco se si fa benzina da soli. Al self di via delle Fonti a Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena, la benzina costa 2,4 euro al litro, il gasolio 2,3. Self salato anche sull'Autostrada A1, dove nell'area di servizio all'altezza di Chianti Est la verde sfiora i 2,4 euro al litro, lo stesso il gasolio. Ormai, trovare un impianto con benzina sotto i due euro è diventato praticamente impossibile. Per il gasolio la media, fa presente Fita Cna Firenze, si attesta sui 2,006 euro al litro, con un aumento complessivo del 47% rispetto al 2020.

Oggi

Le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo, in realtà, registrano un'inversione di tendenza ma sulla rete carburanti nazionale si fanno ancora sentire gli effetti dei maxi-rincari dei giorni precedenti. I prezzi continuano a crescere: la verde in modalità servito sfonda il muro dei 2,2 euro al litro (con picchi a 2,3 euro). Anche il diesel self è ormai sopra i 2 euro, mentre nel rifornimento con servizio si avvicina ai 2,2 euro. Netti incrementi si segnalano per il metano auto, in alcuni distributori già sopra i 2,2 euro.

La spesa

Aumenti, quelli dei carburanti, che stanno mettendo in ginocchio famiglie e imprese. Le conseguenze del caro benzina, insieme a quelle del caro carburante, si fanno sentire su tutto, compresi i prodotti alimentari, visto che l'85% delle merci viaggia su strada. Gli agricoltori, denuncia Coldiretti, “sono costretti ad affrontare rincari insostenibili dei prezzi per il carburante necessario per le attività dei trattori che comprendono l'estirpatura, la rullatura, la semina, la concimazione l'irrigazione che, insieme ai rincari di concimi e mangimi, spinge quasi un imprenditore su tre a ridurre la produzione, mentre il prezzo medio del gasolio per la pesca è praticamente raddoppiato (+90%) rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero”.

Aziende

"Il caro carburante e il piano europeo per la mobilità elettrica rischiano di stringere in una morsa mortale tante aziende. Serve un intervento da parte del governo”. Il neo portavoce di Azione Ncc, Francesco Ruo, chiede così attenzione per una categoria, quella degli autonoleggi con conducente, molto toccata dall'aumento dei prezzi della benzina. “In questo momento – dice Ruo – come Azione Ncc vogliamo portare all'attenzione due grandi problemi. Il primo riguarda il rimborso delle accise del 100%: ne possono usufruire i trasportatori di merce, mentre per il Ncc non è così. Abbiamo chiesto il perché al governo e ci hanno detto che non ci sono i fondi. Dai loro calcoli la cifra da coprire è intorno ai 250 milioni di euro, non è un importo alto: ci chiediamo come è possibile che un governo non abbia la copertura per questi fondi, mentre sono state trovate quelle per i monopattini. Le aziende sono allo stremo,  serve un aiuto”. 

Ristori

“Il secondo problema – dice il portavoce di Azione Ncc – è che non troviamo giusto che la nostra categoria vada a pagare di propria tasca e in modo pesante il progetto europeo per la mobilità elettrica. Vogliono che si viaggi solo e soltanto veicoli ibridi o elettrici? Bene, visto che si parla di aziende che garantiscono il sostentamento a tante famiglie, il governo deve pensare subito a dei ristori. Altrimenti noi non reggiamo, perché siamo ancora dentro la crisi del turismo dovuta al Covid ci ha messo in ginocchio e si fanno già sentire gli effetti della guerra in Ucraina sul costo del carburante”.