Caro benzina, sale la tensione tra gli autotrasportatori: rischio stop dal 19 marzo

Sarà decisivo l'incontro con la vice ministro Teresa Bellanova. In queste ore nessun disagio in Toscana per la protesta di Trasportounito

Firenze, 14 marzo 2022 – Nessun blocco dei tir e situazione regolare in Toscana. Almeno per ora. La protesta contro il caro gasolio proclamata da una sigla minore, Trasportounito, non ha avuto conseguenze nella regione, dove ai supermercati e alle aziende le merci sono arrivate regolarmente. Ma la tensione resta alta e anche se non ci dovessero essere scioperi, le ditte di autotrasporto saranno costrette a giorni a fermarsi. Riempire il serbatoio di un camion, con il prezzo del gasolio fuori controllo, è diventato infatti antieconomico.

Molto però dipenderà dall'incontro tra la viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Teresa Terranova e le associazioni del settore, in programma martedì 15 marzo. Se il tavolo dovesse risolversi in una fumata nera, la situazione potrebbe precipitare con la protesta che scatterebbe, anche ad oltranza, da sabato 19 marzo. Con conseguenze pesanti sugli approvvigionamenti di prodotti, alimentari e non, che in Italia viaggiano per l'85% su gomma.

«E' una situazione molto delicata – commenta Michele Santoni, presidente regionale Cna Fita Toscana – e la data del 19 marzo, tra l'altro di sabato, è stata fissata perché se l'incontro al ministero non dovesse andare bene, si dovrà capire con tutta la base associativa cosa e come fare. Sicuramente, vista la situazione, con l'autotrasporto che non riesce a ripartire questi aumenti incredibili e ingiustificati, si fermerà automaticamente, con tutte le problematiche che ne nasceranno».

Le conseguenze sul mondo agricolo toscano L'eventuale fermo degli autotrasportatori preoccupa il mondo agricolo toscano. “Le imprese agricole sono strette dalla morsa dell'aumento dei prezzi dell'energia e del caro carburante. Inoltre, a causa del conflitto in Ucraina, mancheranno tanti prodotti per l'alimentazione del bestiame oppure aumenterà di molto il loro prezzo, vista la poca disponibilità. Se a questo aggiungiamo il blocco del settore trasporto su gomma, il settore rischia di prendere una botta da cui può essere difficile riprendersi”. A lanciare l'allarme presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri, preoccupato per la protesta degli autotrasportatori che potrebbe scattare entro la fine di questa settimana.

“Se – ribadisce il presidente toscano – agli effetti della guerra in Ucraina, agli aumenti dell'energia e del carburante si aggiungono il blocco dei mezzi, la situazione può diventare ingestibile. Ad esempio oggi per fare il pieno di un grande trattore servono 600-700 euro con aumenti del 60/70 per cento rispetto agli anni scorsi: è vero che il grosso delle lavorazioni agricole sono già avvenute, ma siamo preoccupati per i prossimi mesi”.