Firenze, 28 gennaio 2014 - Non è certo la fine della crisi, ma il segnale che arriva dal periodico "Monitor dei distretti della Toscana", realizzato per Banca CR Firenze, a cura del Servizio studi di Intesa Sanpaolo, è positivo e incoraggiante.

Una crescita dell'export che, nel terzo trimestre 2013, è stata dell'11,3%, confermando come la produzione toscana sia trainante rispetto alle esportazioni distrettuali italiane (+5,5%), a quelle del manifatturiero italiano (+0,3%),  francese (-2,6% ) e tedesco (-3,1%).

Un exploit non isolato, visto che analizzando nel complesso i primi nove mesi dell'anno scorso la crescita dell'export dei distretti toscani si attesta all'8,1%, rispetto al +4% dei distretti italiani, al -0,4% del manifatturiero italiano, il -1,8% della Francia e il -2,3% della Germania.

IL LUSSO VA - Il traino è stato offerto, come accade già da molti trimestri, dalle produzioni del lusso toscano: oreficeria di Arezzo (+22,4%), pelletteria e calzature di Firenze (+13,3%) e di Arezzo (+53%). Miglioramenti sono stati riscontrati anche in altri distretti: ritorna a crescere l’export del cartario
di Capannori (+2,5%)
e accelerano le esportazioni della pelle e calzature di Santa Croce
sull’Arno (+6,4%). Segnali di miglioramento, pur in un quadro che resta negativo, per la
ceramica di Sesto Fiorentino (-1,5%), alle prese con la difficile fase di rilancio della principale
azienda del distretto.

IL TESSILE CRESCE - Tornano inoltre in positivo le vendite estere del tessile e abbigliamento di Prato (+3,8%), grazie ai buoni risultati dei filati, dell’abbigliamento e della maglieria. Ancora in calo, invece, le vendite estere di tessuti pratesi, comparto che ha vissuto forti trasformazioni nell’ultimo decennio a cui è
dedicato un breve focus in questa edizione del Monitor. Buone notizie anche dal polo farmaceutico toscano che registra nel terzo trimestre una buona crescita delle vendite all’estero (+15,8%), mettendo a segno incrementi su quasi tutti i principali mercati di sbocco.

SITUAZIONI CRITICHE - Rimane, invece, critica la situazione dei due distretti calzaturieri (Lucca -7,9% e Lamporecchio -8,5%) e del mobile (Quarrata -8% e Poggibonsi-Sinalunga -2,9%), con l’export
ridotto a livelli di minimo. 

I MERCATI - Nei dati elaborati dal Servizio studi e ricerche di Intesa San Paolo, appare evidente che "l’accelerazione sperimentata nel terzo trimestre è legata sia al nuovo miglioramento delle vendite sui mercati maturi sia, soprattutto, al balzo registrato nelle vendite sui mercati emergenti, tornati a crescere a tassi superiori al 20%. Il miglioramento delle esportazioni neimercati maturi, che assorbono oltre il 60% delle vendite, è diffuso a molte destinazioni importanti, soprattutto in Europa".

Spicca, in particolare, la forte accelerazione sperimentata dalle vendite in Germania (+11,9% nel terzo trimestre) e Regno Unito (+18,5%), ma si registrano progressi, seppure con ritmi meno elevati, anche in Francia (+2%) e Spagna (+1,1%), tornata in territorio positivo dopo nove trimestri consecutivi di contrazione.

BOOM ASIATICO - Tra le destinazioni emergenti da segnalare il mantenimento di ottimi ritmi di crescita negli Emirati Arabi Uniti (+45,6%), Russia (+18,3%), Turchia (+9,6%), Hong Kong (+6,3%) e Cina
(+5,7%) e, soprattutto, il vero e proprio boom sperimentato in Corea del Sud (+35,7%), dove le
imprese toscane iniziano a beneficiare degli effetti dell’accordo di libero scambio siglato dall’UE.

IL MERCATO DEL LAVORO - "Le buone performance all’estero _scrivono i ricercatori _ non sono tuttavia sufficienti a sbloccare il mercato del lavoro: i dati sulla Cassa integrazione (Cig) evidenziano una significativa accelerazione del monte ore richiesto per singole situazioni di crisi aziendale (Cig straordinaria) a segnalare gli effetti pesanti della lunga fase recessiva che sta attraversando il tessuto produttivo italiano e toscano".