"The Deep Blue Sea", Zingaretti dirige Luisa Ranieri alla Pergola

La recensione allo spettacolo

"The Deep Blue Sea", Zingaretti dirige Luisa Ranieri alla Pergola

"The Deep Blue Sea", Zingaretti dirige Luisa Ranieri alla Pergola

Firenze, 10 novembre 2018 - Il capolavoro di Sir Terence Rattigan, uno dei più popolari drammaturghi inglesi del XX secolo è stato rielaborato da  Luca Zingaretti che ha colto l’occasione  di dirigere per la prima volta la moglie, la splendida  Luisa Ranieri. Un’ora e 45 minuti per uno spettacolo dal titolo  «The Deep Blue Sea», che ha debuttato al  Teatro della Pergola di Firenze   e dove resterà in cartellone fino al 18 novembre. Una produzione Zocotoco Srl, Teatro di Roma, Fondazione Teatro della Toscana.

Sulla carta «The Deep Blue Sea» è ambientato negli anni ’50. La protagonista della storia è Hester Collyer, moglie di Sir William Collyer, giudice dell’Alta Corte di Giustizia. Il matrimonio è affettuoso, ma senza passione e la donna, molto più giovane del marito, intrattiene una relazione extraconiugale con l’avvenente e scapestrato Freddie Page, ex-pilota della Raf tormentato dai ricordi dei combattimenti avvenuti durante la Seconda guerra mondiale.

Il tutto si dovrebbe concentrare su una sola giornata: Hester, Luisa Ranieri,  è sopravvissuta ad un tentato suicidio nel piccolo appartamento del quartiere popolare di Londra nel quale si è trasferita per vivere con Freddie - rinunciando alla vita agiata che le assicurava il suo matrimonio - dopo aver informato il marito della loro relazione. La storia si sviluppa quindi, sempre sulla carta,  con una serie di flashback, attraverso cui si comprendono le ragioni delle scelte di Hester. 

Dato questo per assunto,  la rappresentazione alla  Pergola è risultata invece poco chiara, a tratti anche confusa e macchiettistica. Troppi toni esasperati e\o sommessi,  quello che doveva essere un appartamento miserevole dove lei si rifugia senza soldi in realtà alla Pergola è un quasi loft fichissimo con tanto di vetrata che dà su un ipotetico giardino. Ma lasciamo stare anche questo dettaglio: c’è la porta di casa che  diventa una specie di convitato di pietra dal quale entrano e escono personaggi di continuo,  che seguono, sembra, un loro filo logico e che non offrono allo spettatore quella  tensione emotiva, il pathos di una storia a tinte tanto forti da essere stato anche  film di  successo. 

Una prova direi accademica, con molte belle intenzioni  che non si sono tramutate   in situazioni teatrali. In scena con Luisa Ranieri, gli attori Maddalena Amorini de iNuovi, Giovanni Anzaldo, Alessia Giuliani, Flavio Furno, Aldo Ottobrino, Luciano Scarpa, Giovanni Serratore.  Il titolo evoca     il dilemma di Hester sospesa «tra il diavolo e il profondo mare azzurro», cioè due situazioni egualmente indesiderabili: la passione dell’amore per Freddie e l’affetto e la tranquillità della sua vita coniugale. Ma di queste fragilità di queste intenzioni in scena non c’è quasi  stata traccia se non a volte e  senza un preciso motivo. Gran parte del pubblico rideva a battute che dovevano essere invece drammatiche  , come quel gesto della monetina lasciata per suicidarsi. Il dramma, in poche parole, ha lasciato spazio a una storia non ben delineata da Luca Zingaretti. Che resta un meraviglioso attore, un immenso inteprete come pochi ce ne sono in Italia. Giustamente adorato da ogni tipo di  pubblico: tanto è vero che agli applausi, come tutti i registi alle prime,  è apparso sul palcoscenico ed è venuto giù il teatro dagli applausi. 

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