Franceschini: "Lo Stato ha comprato il Museo Richard Ginori"

Saranno cedute al ministero dei beni culturali anche le collezioni e gli allestimenti museali

Il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini

Il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini

Firenze, 27 novembre 2017 - Il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, ha annunciato l'acquisto (da parte del suo ministero) del Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia di Sesto Fiorentino, testimonianza di una delle prime manifatture di ceramica e porcellana europee.  «È un impegno mantenuto _dice Franceschini_  salvata una collezione eccezionale, che è parte fondamentale del patrimonio italiano». L'immobile, spiega il ministro, è stato pagato 700 mila euro, un prezzo inferiore alle valutazioni fatte dall'Agenzia del demanio e dal Tribunale di Firenze.

Entro 120 giorni, precisano dal ministero saranno cedute al ministero anche le collezioni e gli allestimenti museali della Richard Ginori, beni culturali considerati di eccezionale interesse storico-artistico. La cessione è possibile grazie a un procedimento regolato dalla norma del 1973, che prevede la possibilità di pagare le imposte dirette tramite cessione di beni culturali. Il nuovo museo afferirà al Polo museale della Toscana. Il museo Ginori, assicura Franceschini, «entrerà a pieno titolo nel sistema nazionale dei musei che si occuperà della sua tutela e della sua valorizzazione. Abbiamo lavorato silenziosamente per salvaguardare una collezione eccezionale che è parte fondamentale del patrimonio culturale italiano».

Una buona notizia, dunque, come sottolinea il sindaco di Firenze, Dario Nardella: «L'acquisto del museo Richard Ginori da parte del ministero dei Beni culturali e turismo è una bella notizia: finalmente si sblocca una situazione di stallo che durava da troppo tempo e la splendida collezione di porcellane avrà il rilancio e la visibilità che merita». Lo dice il sindaco Dario Nardella, appresa la notizia dell'acquisto del museo da parte del Mibact. «Adesso - continua Nardella - è il momento di rilanciare l'azienda e di salvare i posti di lavoro superando l'empasse che ha portato i dipendenti a proteste come scioperi e occupazioni».

Ovviamente soddisfatto anche il sindaco di Sesto Fiorentino (il comune dove si trova il Museo) Lorenzo Falchi: «Manifesto, oltre alla grandissima soddisfazione, la massima disponibilità del Comune di Sesto a discutere con tutti i soggetti interessati alle forme di gestione del Museo Ginori che, dopo l'acquisto dovrà essere il primo punto dell'agenda per il suo rilancio. E per questo ripropongo l'idea della fondazione di partecipazione: una fondazione mista pubblico privata con soggetti istituzionali e soggetti del territorio. Spero che questo - aggiunge - possa essere di stimolo verso il governo per continuare a lavorare con ancora più forza alla soluzione per la permanenza e il rilancio della manifattura Ginori a Sesto Fiorentino»

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