Uffizi, i disegni di Soldani Benzi tornano in Italia. Per sempre / VIDEO

Sono quarantatré fogli dello scultore, grande esponente del tardo barocco fiorentino

Riccardo Gennaioli, Eike Schmidt e Marza Faietti

Riccardo Gennaioli, Eike Schmidt e Marza Faietti

Firenze, 21 agosto 2018 - La collezione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi si arricchisce di una importante acquisizione: quarantatré fogli, la maggior parte dei quali contraddistinti da raffigurazioni su entrambi i lati, dello scultore Massimiliano Soldani Benzi (Montevarchi 1656 – Galatrona 1740), figura dominante insieme a Giovan Battista Foggini del tardo-barocco fiorentino. Le opere sono state acquistate a Parigi.

Fautore di uno stile molto personale, che combinava la tradizione manieristica fiorentina della fusione in bronzo e le più avanzate tendenze della scultura barocca romana, nel corso della sua lunga carriera Soldani Benzi si dedicò a una grande varietà di soggetti e oggetti, destinati in gran parte agli ultimi esponenti della dinastia medicea.

Le opere del grande artista furono ricercate in tutta Europa: tra i suoi capolavori più famosi figurano, senz’altro, le copie in bronzo in grandezza naturale delle sculture antiche della Tribuna degli Uffizi, eseguite per John Churchill, il primo duca di Marlborough, nel 1711, e i bronzi eseguiti per il principe di Liechtenstein a Vienna, tuttora conservati nella collezione ducale. La sua attività interessò diversi ambiti artistici, dalla statuaria a tutto tondo e a rilievo, alla coniatura di medaglie, alle decorazioni su grande scala, all’oreficeria.

Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt ,sottolinea: “Grazie a questo spettacolare acquisto, le Gallerie degli Uffizi riportano in Italia una serie di disegni importantissimi– che sono particolarmente preziosi perché risalgono al primo periodo dell’artista – esportati in Francia alla fine del Settecento dai discendenti di Louis Sieries, direttore francese della Galleria dei Lavori in Pietre Dure a Firenze, e di sua figlia, la pittrice Violante Beatrice Sieries. Questi fogli ci permettono di ripercorrere il processo creativo di uno dei principali scultori, tra coloro attivi a Firenze sotto gli ultimi Medici. Molti dei disegni sono preparatori per opere tuttora conservate a Palazzo Pitti. Nella mostra che stiamo progettando per l’anno prossimo, dedicata alla scultura in bronzo sotto gli ultimi Medici, una sezione sarà dedicata proprio al confronto tra i disegni preparatori e le opere finite.”

Commenta Marzia Faietti, coordinatore della divisione Educazione Ricerca e Sviluppo delle Gallerie degli Uffizi: “Da oggi Massimiliano Soldani Benzi è presente nelle collezioni del Gdsu con oltre quaranta fogli. Si tratta di un nucleo consistente, numericamente vicino a quello del coetaneo Giovanni Battista Foggini, scultore e architetto che, in anni leggermente diversi dai suoi, ne aveva condiviso l’esperienza formativa presso l’Accademia Fiorentina a Roma, da poco istituita per volere di Cosimo III, sotto la guida di Ciro Ferri ed Ercole Ferrata. Se gli Uffizi posseggono un vasto corpus di disegni di Ferri, ancora più ampio è quello del primo referente artistico di Soldani Benzi, Baldassarre Franceschini detto il Volterrano. Grazie al recente acquisto vediamo accostati tra loro maestri o figure di riferimento ad artisti più giovani, che come Soldani Benzi riscossero grande credito presso i Medici, con la possibilità di ricostruire più puntualmente un contesto culturale".

Aggiunge Riccardo Gennaioli, funzionario storico dell’arte all’Opificio delle Pietre Dure: “Massimiliano Soldani Benzi fu con Giovan Battista Foggini il creatore dello stile di corte degli ultimi Medici, occupandosi, insieme al collega, della ideazione di sontuosi arredi, suppellettili e preziosi oggetti di oreficeria connotati da una insuperata qualità di materiali e di esecuzione. Tuttavia rispetto al Foggini, del quale si conservano numerosi studi preparatori, l’attività grafica del Soldani per questo specifico campo era rimasta fino a oggi avvolta nell’ombra. I disegni acquisiti dalle Gallerie degli Uffizi colmano questa lacuna, fornendo un apporto notevole allo studio delle arti decorative nella Firenze tardo-barocca”.

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