Davanti a Michelangelo, in Santo Spirito il crocifisso di Puglisi

Nella basilica d'Oltrarno, per i vent'anni dal restauro della scultura del giovane Buonarroti, una mostra con un'opra dell'artista bolognese. L'intervento di Vittorio Sgarbi

Lorenzo Puglisi e Vittorio Sgarbi

Lorenzo Puglisi e Vittorio Sgarbi

Firenze, 19 settembre 2020 _ «Il decoro di una chiesa è responsabilità della città e del suo governo». Anche Vittorio Sgarbi si mette al fianco dei residenti di Santo Spirito che oggi, esasperati, sono tornati a protestare per il degrado che la movida notturna lascia davanti alla basilica e in tutte le strade del quartiere. «Esorto il sindaco Nardella a venire qui – ha proseguito il critico d’arte – . Non è possibile che si continui con comportamenti inaccettabili. Serve il rispetto di valori spirituali e culturali. La politica  deve essere legata a una consapevolezza di una storia che  non può essere violata».

L’intervento di Sgarbi è avvenuto a margine dell’inaugurazione della mostra all’interno della Basilica di Santo Spirito, organizzata attorno al croficisso di Michelangelo, per i vent’anni dal suo rientro dal restauro. “Lorenzo Puglisi - Davanti a Michelangelo. Crocifissione, umanità, mistero”, è il titolo dell’iniziativa, organizzata da Francesca Sacchi Tommasi di Etra studio in collaborazione con ArtCom Project. 

Nella Sagrestia della basilica è esposto infatti fino al prossimo primo novembre il dipinto dell’artista bolognese Puglisi, a fianco del famoso Crocifisso ligneo, opera giovanile del Buonarroti. «E’ raro trovare un artista contemporaneo che si volge all’arte cristiana come ha fatto Puglisi –, che con quest’opera così essenziale, per sottrazione pittorica, dà prova del dialogo con il Cristo michelangiolesco». 

Sospeso al centro della sacrestia, come sorretto dalla luce che filtra dalle finestre della cupola, la scultura di Michelangelo appena diciottenne incanta e commuove con la sua «carnosità e morbidezza», come scrisse Giorgio Vasari. Nella cappella  il crocifisso di Puglisi si riassume in  una croce  stilizzata, su cui compaiono come  flash parti di corpo umano. Mani, piedi, una corona di spine, simili a a lampi di luce, forse di spirito, che emergono dal nero dello sfondo, che ci invitano alla riflessione, forse alla preghiera. 

«La Crocifissione è un’immagine simbolica e reale al tempo stesso, sia nella tradizione Cristiana, sia nella riflessione più intima sulla condizione,  la possibilità e la ragion d’essere dell’uomo - spiega Lorenzo Puglisi -, così come si può comprendere dal sapere trasmessoci nel tempo dagli antichi, in numerose forme. La visione della scultura di Michelangelo tocca il cuore e ha una leggerezza e una delicatezza rare. Per me pittore, da subito, è emersa l’esigenza di cercare una pittura vitale e scultorea, e Michelangelo ne è stato grande maestro. Per cui il mio tentativo di pittura si rivolge alla visione di qualcosa che è altro dal visibile empirico, ma col quale è inseparabilmente intrecciato. Crocifissione, umanità, mistero. È tutto in queste tre parole».

 Oltre l’autore del dipinto, al vernissage introdotto dal saluto di Padre Giuseppe Pagano (Priore di Santo Spirito) sono intervenuti il Cardinale Giuseppe Betori Arcivescovo di Firenze, lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi e il poeta Davide Rondoni che ha letto una poesia composta per l’occasione.

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