I conti mai fatti con il Fascismo. "C’è l’ansia dell’autoassoluzione"

Aldo Cazzullo presenta "Mussolini, il capobanda" con il sindaco e la direttrice Pini

Aldo Cazzullo, Dario Nardella e la direttrice Agnese Pini

Aldo Cazzullo, Dario Nardella e la direttrice Agnese Pini

Firenze, 7 dicembre 2022 - Un libro per raccontare il ventennio fascista, per descrivere la malvagità di Benito Mussolini e smontare la narrazione autoassolutoria. Alla Feltrinelli Red, in piazza della Repubblica, a Firenze il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo, nel presentare ‘Mussolini il capobanda’, edito da Mondadori, racconta tutto ciò che era Mussolini. Una figura, come ha detto Cazzullo, "spietata e cattiva, con tratti delinquenziali". Ospiti d’eccezione il sindaco di Firenze Dario Nardella e Agnese Pini, direttrice di Qn, La Nazione, Il Giorno e il Resto del Carlino. E sono tutti d’accordo. "Un luogo comune è che gli italiani a quel tempo fossero tutti fascisti, ma non è così", ha detto Pini. E in generale si è parlato degli italiani come popolo in preda ad "una amnesia autoassolutoria". Su questo, secondo Nardella, la responsabilità è anche della scuola.

"Questa autoassoluzione con la quale l’Italia non ha voluto fare i conti con la storia del Novecento è legata ad un problema specifico che appartiene alla nostra scuola. – ha spiegato il sindaco - La seconda parte del Novecento non viene mai insegnata nelle scuole italiane. Ci troviamo di fronte al paradosso di parlare alle nuove generazioni ma col problema che i ragazzi non sanno cosa è stato il fascismo, un periodo dove niente è da perdonare. Questo problema si è visto anche durante l’ultima campagna elettorale". Nardella ha dichiarato che "l’Italia non ha fatto i conti con la propria storia. La Francia ha fatto i conti col fascismo francese, la Germania ha fatto molto più i conti con la sua storia rispetto a noi. E la storia della Germania era peggiore della nostra, anche se in un certo momento si è intrecciata con quella italiana". Il presente, per qualcuno, è uno sfondo cupo, pieno di nubi, incertezze. "Però non possiamo dire che oggi torna il fascismo. – ha affermato Nardella - Non è che con la vittoria di Fdi torna il rischio del fascismo anche se le radici culturali di quel partito si legano al post fascismo". Al tempo stesso però, e senza riferimenti politici attuali, secondo il sindaco "c’è il rischio che l’Italia possa essere esposta in futuro a nuove forme di autoritarismo". E quindi bisogna stare con gli occhi aperti.

Tornando alla politica attuale Cazzullo descrive la figura di Giorgia Meloni come "una anti antifascista", precisando che si tratta di "una sua definizione". Perché, come ha spiegato, "in Italia esistono gli anti fascisti: sono tanti, ma non tantissimi. Esistono ancora i fascisti: sono pochi ma non pochissimi". E poi c’è la maggioranza. "La maggioranza – ha concluso Cazzullo – si è autoassolta dal fascismo, per questo sono gli anti-antifascisti".

Niccolò Gramigni

 

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