Quando le ragnatele diventano opere d’arte

A Palazzo Strozzi la mostra delle opere di Tomàs Saraceno

Palazzo Strozzi, anteprima per la stampa dell'esposizione dell'artista Tomàs Saraceno

Palazzo Strozzi, anteprima per la stampa dell'esposizione dell'artista Tomàs Saraceno

Firenze, 20 febbraio 2020 - Come i ragni emettono vibrazioni attraverso la loro tela per connettersi con la realtà che li circonda, le opere di Tomàs Saraceno agiscono come strumenti per percepire fenomeni che vanno al di là dei nostri sensi.

E’ la dimensione che l’artista argentino, 47 anni, ci invita a respirare all’interno di Palazzo Strozzi, dal cortile alle sale del primo piano, lungo l’itinerario della mostra che non a caso di chiama “Aria“, aperta da domani al 19 luglio. Nell’universo che siamo chiamati ad esplorare, le ragnatele diventano opere d’arte, giardini volanti, rotte aeree, movimenti astrali. Con Saraceno che in modo sibillino ci insinua un dubbio: «Sono i ragni a vivere a casa nostra, o siamo noi a vivere a casa loro?» Tutto ciò nel contesto di una riflessione assai più ampia, che punta i riflettori sui tanti crimini che la l’uomo sta compiendo verso il pianeta in cui vive, con lo scopo di indicare nuovi possibili e indispensabili comportamenti. «Stiamo assistendo a un’importante crisi ecologica, la Sesta Estinzione di Massa - spiega Saraceno – , in cui invertebrati come aracnidi e insetti stanno scomparendo molto velocemente, con conseguenze importanti sia per l’ambiente che per i singoli ecosistemi. Tuttavia è possibile immaginare un’era diversa, l’Aerocene, caratterizzata da una sensibilità proiettata verso una nuova ecologia del comportamento. A tale fine è necessario lo sviluppo di ideali collettivi, ponendosi la domanda: come sarebbe respirare in un’economia che prescinde dai combustibili fossili?».

Per darci un’idea di questo ipotetico futuro più sano e più bello, all’ingresso di Palazzo Strozzi Saraceno ha installato tre grandi sfere specchianti sospese, simbolo di un mondo libero dall’uso di combustibili fossili. Le sfere nascono dalla sperimentazione di Saraceno con mongolfiere capaci di volare grazie alla sola energia solare e diventano un invito a ripensare in maniera poetica e collettiva la maniera in cui abitiamo il pianeta (installazione resa possibile dal sostegno della Fondazione CR Firenze).

«Dal cortile la mostra prosegue in un percorso tra grandi installazioni – spiega Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra – che consentono di immergersi in ambienti evocativi che suggeriscono futuri alternativi». Alla presentazione sono intervenuti i il presidente dell’Ente CRF Giuseppe Morbidelli, la vicepresidente della Regione, l’assessore alla cultura di Palazzo Vecchio Tommaso Sacchi. Significativo ancora una volta il “fuori mostra“, con un ricco programma di appuntamenti, tra cui progetti partecipativi, in collaborazione con Aerocene Foundation, e gli Aerocene Flights, che si terranno alla Manifattura Tabacchi e Museo Aero Solar sviluppato con l’istituto europeo di Design e Publiacqua.

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