La poesia, linguaggio che rende liberi. Ad Alba Donati il Premio Gradiva

Riconoscimento Oltre Oceano per 'Tu, paesaggio dell'infanzia"

Alba Donati (da www.scuolafenysia.it)

Alba Donati (da www.scuolafenysia.it)

Firenze, 22 settembre 2019 - Con 'Tu, paesaggio dell’infanzia. Tutte le poesie 1997-2018' (ed. La nave di Teseo), Alba Donati ha vinto la sesta edizione del “Premio Gradiva”, la rivista internazionale di poesia italiana diretta prima da Luigi Fontanella e ora da Alessandro Carrera. La cerimonia di premiazione si terrà il 23 ottobre, alle ore 16, presso il Center for Italian Studies dell’Università di Stony Brook di New York, che ha assegnato il riconoscimento.

C'è in Alba Donati un punto di contemplazione verificato e scelto come luogo che rende possibile la composizione delle sue poesie. In 'Notte di San Lorenzo', ad esempio, Donati sceglie “il silenzio, l'accadere del giorno/lo spazio intorno alla nostra casa”. E' quel perimetro di spazio e di tempo (identificabile nel borgo di Lucignana, in Garfagnana, ma non solo) che bisogna lasciare parlare e ascoltare. Solo allora ci si accorge che “salgono gli spiriti nella stanza/ attratti dalla mancanza di rumori” e che “anche un’aria stellata avvolge le mura/ e noi veleggiamo tutta la notte”. Dunque un perimetro di ascolto e contemplazione che in altre composizioni, anche riferito ad altre persone di cui compone un ritratto, viene declinato con “quelle voci/ che pianissimo si articolavano nel silenzio” oppure nella “giornata che a quell’ora ancora ti portava/ dove erano le cose tue più care”. D'altra parte la stessa autrice evidenzia questo pilastro della sua poetica quando scandaglia le origini del suo “Scrivere”: “Devo tutte le mie poesie/ ad altre poesie/ al vuoto che ha fatto in me/la parola di qualcun altro”. L'espressione “vuoto” viene intesa come spazio acquisito dentro di sé grazie all'ascolto-lettura di altri. C'è evidentemente un tratto autobiografico che Alba Donati ha esplicitato così, rispondendo in un'intervista per 'Interno poesia': “La poesia è soprattutto l’amore che ho per la poesia. La leggo da quando ero piccola, mi è sempre piaciuta la porzione di libertà che ti mette a disposizione. Possedere una visione e un linguaggio è la poesia. E possedere un linguaggio ci rende liberi”.

Alba Donati vive tra Firenze e Lucignana. Ha pubblicato: “La Repubblica contadina” (1997, Premio Mondello Opera Prima e Premio Sibilla Aleramo), “Non in mio nome” (2004, Premio Diego Valeri, Premio Cassola), “Idillio con cagnolino” (2013, Premio Dessì, Premio Ceppo). Ha tradotto con Fausta Garavini le poesie di Michel Houellebecq “Configurazioni dell’ultima riva” (2015). Ha curato “Poeti e scrittori contro la pena di morte” (2001) e, insieme a Paolo Fabrizio Iacuzzi, “Il Dizionario della libertà”. Ha fondato “Fenysia” la prima scuola dei linguaggi della cultura ed è presidente del Gabinetto Scientifico Letterario “G. P. Vieusseux”.

Michele Brancale 

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