La poesia e la cronaca al tempo del Coronavirus

Gli atti di due convegni a Firenze e Milano e la ricerca di 'Atelier'

La copertina de 'La fucina della poesia'

La copertina de 'La fucina della poesia'

Firenze, 24 agosto 2020 - Qual è il compito della poesia all’interno di una cultura e di una società nella quale l’uomo è ridotto a "macchina di consumo", il cui bisogno va continuamente riattivato e realizzato, e qual è la funzione dei mass media, ormai quasi del tutto allineati alle logiche del "mercato"? Queste piste di approfondimento sono state percorse anche in due convegni promossi dal periodico Atelier a Firenze, in Palazzo Medici Riccardi (6 febbraio 2017), in collaborazione con la Città Metropolitana, e a Milano (alla Biblioteca 'Sormani', il 12 aprile 2018), i cui atti sono stati raccolti nel volume 'La fucina della poesia' edito Ladolfi, con gli interventi di Emiliano Fossi, Fabiano Alborghetti, Marco Beck, Alberto Bertoni, Michele Brancale, Alberto Casadei, Edoardo Castagna, Roberto R. Corsi, Mario De Santis, Matteo Fantuzzi, Guido Mattia Gallerani, Giulio Greco, Giuliano Ladolfi, Paola Lucarini, Gerardo Masuccio, Carmelo Mezzasalma, Giancarlo Pontiggia, Ottavio Rossani, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Andrea Temporelli, Francesco Teruggi, Paolo Valesio.

Per i cultori del verso, può essere utile leggere 'La fucina della poesia' in modo complementare agli ultimi due numeri di Atelier. Il n. 97, 'Tempo di realtà', propone un omaggio a Paolo Lagazzi con diversi interventi, un saggio sulla raccolta di Michele Brancale 'L'apocrifo nel baule' (ed. Passigli), due interviste (a Fabio Pusterla e a Salvatore Ritrovato), il dibattito sulla traduzione della poesia con la pubblicazione di 'Lucifero', testo di Mihai Eminescu, il più importante poeta rumeno, e le poesie di sei giovani autori di lingua russa.

Nel n. 98, 'La poesia al tempo del Coronavirus', troviamo saggi su Paola Lucarini, il suo 'San Miniato' (Passigli) e il tema della 'Terra promessa', le traduzioni di una selezione di poeti francesi a cura di Guido Mattia Gallerani. Tutta la linea editoriale della rivista e più in generale dell'attività condotta lungo l'ultimo decennio è fondata sull'individuare e, dove possibile, riconciliare la separazione tra parola e realtà. "La parola poetica - spiega Giuliano Ladolfi, fondatore del periodico - oggi è chiamata a "dire" il mondo, l'individuo, la società, a gettarvi fasci du luce anche in modo problematico, irrisolto, limitato. La poesia non andrà ricercata all'interno del linguaggio, ma all'interno della vita". All'origine di questa ricerca, l'attività instancabile di Giuliano Ladolfi, docente di Lettere nei licei e dirigente scolastico. Ha pubblicato, tra l'altro, quattro raccolte di poesia: 'Paura di volare. I ragazzi dell’Ottantacinque' (Rebellato Editore, 1888); 'Il diario di Didone' (Ed. Guardamagna, 1994, II ed. 1995); 'Enigma dello specchio' (Nuova Compagnia Editrice di Forlì, 1996) e 'Attestato', tradotto in georgiano, inglese, spagnolo e francese. Nel 1996 ha fondato la rivista 'Atelier' e nel 2010 la casa editrice. Del 2018 il romanzo 'L'orlo del tempo'.  

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