"Ettore Bernabei, un grande fiorentino"

La Rai, la politica e la Dc: un libro per i cento anni dalla nascita. Da Casini a Speranza fino a Nardella: "Ne sentiamo la mancanza"

Pierferdinando Casini e Dario Nardella

Pierferdinando Casini e Dario Nardella

Firenze, 18 giugno 2021 - «Un filo conduttore che ci traghetta tra quel che è stato ieri e l’oggi: non è un saggio, ma una testimonianza di quel rimarrà di un grande fiorentino come Ettore Bernabei. Una testimonianza fondamentale, nel centenario dalla sua nascita». Così Pierferdinando Casini ha ricordato l’uomo e il politico Bernabei. Esempio altissimo di moralità, politica e imprenditorialità messe insieme. Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, ieri aperto a un limitato numero di persone per la presentazione del libro di Piero Meucci 'Ettore Bernabei - Il primato della politica. La storia segreta della Dc nei diari di un protagonista'. 

A fare gli onori di casa il sindaco Dario Nardella, oltre a Jacopo Speranza vicepresidente Fondazione Cr Firenze, naturalmente lo stesso Meucci, moderati dalla direttrice de La Nazione, Agnese Pini. «Bernabei, fiorentino, è stato uno dei padri dello sviluppo della televisione pubblica in Italia, cattolico praticante che ha dedicato la vita al giornalismo – ha ricordato Pini – la sua prima e grande passione». Speranza ha testimoniato un «Bernabei che resta personaggio unico e indimenticabile, socio della Cr Firenze con cui ha condiviso valori importanti».

«E’ stato uno di quei personaggi di cui si sente a mancanza, in un Paese nel quale il tema della formazione della classe dirigente è sempre più urgente – ha sottolineato Nardella –. Spero che libri come questi possano spingere anche i giovani ad avvicinarsi e appassionarsi alla cosa pubblica».  «Voglio ringraziare la famiglia Bernabei per avermi fatto accedere ai questi preziosi diari – ha detto l’autore del volume, Piero Meucci –. Scritti intimisti da cui affiorano tutta la sua tensione morale e spirituale: impossibile scinderla dalla vita di questo grande uomo ed esempio di vita». 

«E’ un libro che si legge con interesse e forse anche con un minimo di nostalgia – sottolinea Casini – perché c’è tanta storia della Dc legata a quella del nostro Paese tra vittorie e sconfitte. Un libro per riscoprire il significato della politica in un momento in cui la politica rischia di estinguersi: pensiamo a quello che sta capitando da tempo anche nel nostro Paese». Lo schermo gigante a lato del Salone dei Cinquecento: un pubblico attento e partecipe. E quel legame indissolubile con La Pira e Fanfani. «Questi uomini hanno fatto Italia uno dei paesi guida del mondo», ha concluso con riconoscenza Nardella.   

Titti Giuliani Foti  

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