C’è PaperDante, che Divin fumetto

Giunti ripropone i celebri omaggi di Paperino e Topolino nell’Inferno con un inedito racconto fiorentino

PaperDante

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Firenze, 13 marzo 2021 - Tornata all’onore delle cronache per una maldestra citazione di un esponente politico, la parodia disneyana della Divina Commedia, “L’Inferno di Topolino“, è un grande classico della storia del fumetto italiano e non solo. Un classico che, insieme a “L’Inferno di Paperino“, Giunti Libri ripropone in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri all’interno di un volume celebrativo intitolato“ PaperDante“. Il volume (in uscita il 17 marzo) propone la ristampa de “L’Inferno di Topolino“ (1949) di Guido Martina e Angelo Bioletto, che inaugurò in Italia il genere delle parodie letterarie Disney, e de “L’Inferno di Paperino“ (1987) di Giulio Chierchini, coadiuvato nella sceneggiatura da Massimo Marconi.

Ristampe da non perdere, soprattutto per chi non conosce questi omaggi a Dante Alighieri, ma al centro del volume c’è un racconto illustrato, “PaperDante“ appunto, scritto da Augusto Macchetto, con i disegni di Giada Perissinotto e i colori di Andrea Cagol. La storia riporta il lettore all’infanzia di Dante, durante una calda e afosa estate fiorentina. Nei panni di PaperDante c’è Paperino, lo zio Alighiero è Zio Paperone), ovviamente nelle vesti di Beatrice/PaperBice c’è Paperina e via narrando. "Disney non poteva perdere l’occasione di celebrare a suo modo il genio di Dante – spiega Veronica Di Lisio, Direttore Editoriale Disney Libri per Giunti Editore- Il racconto PaperDante è una storia poetica, nata e sviluppata in Italia, che va alla scoperta del Dante bambino, di cui non si sa moltissimo. La tentazione di provare a immaginare un fatto, un episodio che possano averlo impressionato negli anni della sua giovinezza, per poi tornare anni dopo a galla, ispirandolo nella composizione della Divina Commedia, è stata irresistibile. L’incontro tra il giovane papero e il sommo poeta ci è sembrato come una luce in grado di aprire uno squarcio nelle giornate buie, una scintilla che ispiri il desiderio di conoscere. Il lume della candela sulla copertina rappresenta proprio quel varco di luce che Dante ha aperto al suo tempo". Una curiosità: la sede di Giunti Editore a Firenze, Villa La Loggia, è l’antica dimora di Brunetto Latini, maestro di Dante, che nella storia illustrata la famiglia papera degli Alighieri passa a rendere omaggio prima di raggiungere Villa Camerata.  

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