Quello da scoprire su Bernhard, tra intellettuali e solitudini

Sul palco del Teatro della Pergola per la prima volta un'opera di Thomas Bernhard

Teatro della Pergola, per la prima volta un'opera di Thomas Bernhard

Teatro della Pergola, per la prima volta un'opera di Thomas Bernhard

Firenze, 13 gennaio 2023 - Fino a domenica la Compagnia Mauri Sturno affronta sul palco del Teatro della Pergola per la prima volta un'opera di Thomas Bernhard: con coraggio e in prima nazionale fino al 15 gennaio in due atti cioè due testi teatrali dell’autore austriaco. Primo, Il Riformatore del mondo e secondo, Minetti, ritratto di un artista da vecchio, che fanno parte del famoso progetto Interno Bernhard, la regia di Andrea Baracco. Ne Il Riformatore del mondo datato 1979 un vecchio intellettuale  che vive in profonda solitudine – cioè Roberto Sturno -  sta per ricevere a casa una delegazione che gli consegnerà la laurea honoris causa per aver scritto un famoso trattato su come salvare il mondo. Ma per lui questo riconoscimento è la conferma che nessuno ha letto il suo saggio perché sostiene che per migliorare il mondo bisogna eliminare gli uomini dalla faccia della Terra.

Sturno rappresenta  bene un vecchio misantropo, il raggelante intellettuale sprezzante e bizzoso, che dal profondo della sua casa-bunker odia il mondo e quel che accade lo lascia totalmente indifferente compresi i suoi  abitanti. A fargli compagnia una sorta di Clov in gonnella di beckettiana memoria, che lo accudisce - piccolo ruolo ma ben fatto - e gli permette di non sprofondare nel silenzio e nel gelo definitivo.

A Bernhard Minetti, grande attore tedesco del secolo scorso, scopritore del teatro tragicomico e crudele di Thomas Bernhard, è dedicata la commedia con il suo nome e sottotitolata Ritratto di un attore da vecchio. E qui il vecchio leone, classe 1930, torna in scena e la inonda di personalità come Glauco Mauri – accolto e salutato da molti applausi- sa fare;  una garanzia di una vita di carriera mai banale, sfolgorante, intellettuale, colta ma per tutti e mai settaria. E' il racconto della  vita immaginaria di un guitto ormai vecchio e disilluso che, mentre aspetta nella notte di Capodanno di andare in scena per l’ultima volta nel ruolo di Re Lear, si abbandona a un intenso flusso di coscienza per riflettere sulla propria vita, sul suo mestiere, e lanciare giudizi spietati su una società sempre più confusa e su un teatro sempre più privo di senso. Prova non facile e ben superata per gli attori al corollario dei due protagonisti,  Stefania Micheli, Federico Brugnone, Zoe Zolferino, Giuliano Bruzzese. Lo spettacolo si avvale delle scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta, le musiche di Giacomo Vezzani e Vanja Sturno, le luci di Umile Vainieri.

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