Capolavori del '900. Casamonti, il collezionista

Esposti lavori di Fattori, Mirò, Warhol, de Chirico, Picasso, Fontana

Roberto Casamonti

Roberto Casamonti

Firenze, 22 marzo 2018 - Passione e istinto. E’ seguendo questi due imperativi che Roberto Casamonti ha messo insieme la sua straordinaria collezione, inseguendo nel corso della sua lunghissima carriera di mercante e gallerista, le opere di cui si era innamorato e che ha acquistato per la gioia dei suoi occhi. "Ho quasi sempre agito per passione, lasciando considerazioni circa formati, prezzi e date sullo sfondo delle mie decisioni – racconta –. Il principio è stato quello di seguire sempre il mio istinto senza paura di sbagliare e senza preoccuparmi di essere fuori moda".

Oggi la sua raccolta di capolavori, che ricostruisce le tante tappe del Novecento inoltrandosi poi anche nel XXI secolo, apre al pubblico nel piano nobile di Palazzo Bartolini Salimbeni di piazza Santa Trinita, che Casamonti ha comprato e ristrutturato proprio per dare una sede espostiva alla sua collezione. Nelle cinque sale del palazzo, sono esposte circa un centinaio di opere – prima parte di due grandi nuclei – tra le quali sculture e dipinti di Ettore e Andromaca di Giorgo de Chirico Chirico, Due piccioni e Lotta tra un fauno e un centauro di Picasso, Jackie di Andy Warhol, e ancora capolavori di Max Ernst, Lucio Fontana, Alberto Burri, Lucio Fontana, Boccioni, Balla, Carrà, Dalì, Kandinsky.

"La collezione si appresta a qualificarsi come una delle maggiori raccolte d’arte moderna e contemporanea aperte al pubblico esistenti in Italia", spiega il critico e curatore scientifico Bruno Corà, ricordando che il prossimo anno toccherà alla seconda sezione della raccolta.

"Aprire la mia collezione al pubblico significa, soprattutto, condividere con gli altri l’amore per l’arte – racconta Casamonti – e dare un significato ad alcune opere che non ho mai voluto vendere e a cui sono legato da ricordi, da momenti o incontri particolari". Il nuovo spazio per l’arte ospiterà anche mostre ed eventi multidisciplinari: "Penso sia sempre utile raccontare con autenticità le nostre storie d’amore per l’arte – conclude Casamonti – . I capolavori si scovano coltivando con passione quotidiana il desiderio di collezionare".

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