Firenze, 21 febbraio 2013 - HA LA CAPACITÀ di meravigliarci ancora e spiazzarci. Ha la forza della grande forza femminile, solenne o umile, ma sempre grandiosa. Monica Guerritore ci ha regalato in questi anni la sua seconda vita d’artista.

A cominciare dall’ indimenticabile interpretazione di Giovanna D’Arco applaudita da migliaia di spettatori. E ha bissato la grande capacità di commuoverci con un’ Oriana Fallaci sconvolgente e vera che più vera non si può. Da questa incredibile duttilità, ma sempre sulla linea di una femminilità incrollabile, da dea mediterranea, Monica Guerritore propone con grande coraggio e contro ogni moda, la storia di Judy Garland — Teatro della Pergola, Firenze, fino a domenica — in “End of the rainbow“, di Peter Quilter diretto da Puerta Lopez. Con lei due attori bravi come Andrea Nicolini e Alessandro Riceci. Judy –Monica sulla scena è innamorata pazza del suo giovane amante: è scoppiettante, folle, drammatica, stramba e tenerissima come solo una grande artista può essere. Disperata come lo è una donna completamente sola nonostante i suoi innumerevoli amori.

Ci racconta Judi, il suo viale del tramonto. Canta come Judi, è truccata come lei e nello spettacolo avviene il mutamento e diventa lei. Guerritore ha il pregio di riproporci un’altra donna speciale, di portarci per mano a conoscere il suo animo. E attraverso di lei, la magia di ritrovare noi stessi.