"Riportiamo i fiorentini in centro". Via alla battaglia per abolire la Ztl

Le richieste dei negozianti che almeno quest’anno non potranno contare sui clienti stranieri Cursano (Confcommercio): "Un’occasione storica". Cannamela (Confesercenti): "Almeno dalle 20 alle 23"

Il cartello "No Ztl" appeso in decine di negozi del centro storico

Il cartello "No Ztl" appeso in decine di negozi del centro storico

Firenze, 14 maggio 2020 - Aprire il centro per salvare le piccole aziende e riportare i fiorentini a vivere il cuore della città. Per negozianti, ambulanti, ristoratori e gestori di locali abolire la zona traffico limitatata è l’unica soluzione per salvare migliaia di posti di lavoro nati per servire milioni di turisti che ogni anno arrivano in città. "No Ztl" è la proposta messa nero su bianco da diversi esercenti che da ieri hanno cominciato a esporre cartelli sia all’interno che all’esterno delle proprie attività. Lo leggiamo in via Borgo San Lorenzo, in via Sant’Antonino e anche in San Pierino. "Il nostro negozio – spiegano Francesca Campani e Jessica Papi, titolari di JeFra di via Sant’Antonino – si trova in un quartiere ormai disabitato da residenti, stiamo sopravvivendo con la produzione di mascherine e le vendite online ma bisogna permettere ai fiorentini di raggiungerci, altrimenti chiuderemo per sempre".

Poco distante, in via Faenza, incontriamo Salvatore Noè, titolare della Trattoria Katti: "In attesa che tornino gli stranieri è necessario permettere ai fiorentini di poter vivere il centro". "Aprire la Ztl e trovare un accordo per sospendere il pagamento degli affitti sono decisioni che potrebbero salvare migliaia di posti di lavoro" aggiunge Luigi Papa, titolare dell’Osteria del Borgo in via Borgo San Lorenzo. I piccoli imprenditori mettono in chiaro: aprire il centro non significa bomba libera tutti, "ma permettere ai fiorentini di riappropriarsi della città, magari in alcune fasce orarie e comunque dando la possibilità di parcheggiare in apposite aree nel rispetto dei residenti" è il pensiero di Andreina Mancini, titolare della Pasticceria Sieni.

Una battaglia quella degli esercenti del centro appoggiata dalle associazioni di categoria. "Da quando siamo entrati nel pieno dell’emergenza ho chiesto al sindaco un segnale chiaro in questa direzione – dice Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze – se i turisti non arriveranno per diverso tempo i consumi interni saranno l’unica fonte di sopravvivenza. Questa è l’occasione storica per fare in modo che i fiorentini si riapproprino del centro con tutta la sua storia e la sua bellezza. Bisogna aprire le porte, realizzare parcheggi, dare la possibilità ai locali di avere dei tavolini fuori e rendere così le nostre strade luoghi vissuti, nella massima sicurezza". Aristide Bucchi, titolare della storica Norcineria di via Sant’Antonino, commenta: "Le nostre imprese sono nate per servire migliaia di turisti che questo anno non arriveranno. Per noi è vitale che almeno i fiorentini possano raggiungerci". "Bisogna portare le persone in centro e fare convenzioni con gli albergatori per favorire un turismo nazionale" prosegue Filippo Sassella del Dublin Pub di via Faenza. Santino Cannamela, presidente Confesercenti Firenze, conclude: "Non vogliamo una città piena di auto, ma crediamo che sia necessario ripensare a diverse modalità per accedere al centro creando staffe di penetrazione e ripristinando la fascia 20 – 23 in modo da fruire dei locali in prima serata". © RIPRODUZIONE RISERVATA

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