Zeffirelli visita la sua Fondazione

Il Maestro a sorpresa torna a Firenze: "Era il mio sogno da tanto"

Franco Zeffirelli

Franco Zeffirelli

Firenze, 22 settembre 2018 - Il Maestro è tornato. Uno dovrebbe aspettare, raccogliere saggezza e dolcezza per tutta una vita, una vita lunga, se possibile come la sua, per riuscire forse, proprio alla fine, a stamparsi nella memoria almeno dieci momenti buoni. Ieri, venerdì 21 settembre, alla Fondazione Franco Zeffirelli in piazza San Firenze c’è stato per noi, e anche per il Maestro, uno di questi momenti buoni, una festa. Il ritorno di uno dei più grandi registi, con la sua contagiosa voglia di vita, l’allegria, l’acume.

«Desideravo tornare a Firenze – dice – da tanto tempo. Era qualcosa di grande che bussava da me la notte prima di dormire. Allora, mi sentivo bene e ho deciso di rivedere la mia Fondazione». Quasi scappato dalla sua villa di Roma sull’Appia Antica, per questa città che si è portato sempre in giro per il mondo in una grande foto incorniciata. Accolto con amore dal suo staff: tutti sanno quanto sia sempre imprevedibile, geniale. Protetto dal figlio Pippo, vicepresidente della Fondazione, che lo ha accompagnato, quasi scortato, dalla Sala della Musica, al cortile del complesso monumentale, alla tea-room e nelle altre stupende sale del Museo.

Zeffirelli vuol dire settant’anni di sogni diventati realtà, che si inseguono in questo percorso museale da sogno. E che racconta tantissimo del suo immenso lavoro, di una carriera pazzesca, che non ha uguali scandita, opera dopo opera, dai suoi più grandi successi. C’è la delicatezza di Cristina Giachi, vicesindaca di Firenze, e la gratitudine di tutti i colleghi giornalisti che si inchinano davanti a un padre dell’arte del cinema, del melodramma, che gli parlano cercando con attenzione di non affaticarlo. Ha 95 anni Zeffirelli e tanta voglia di vita, di non arrendersi a questa cosa biologica che tutti ci portiamo dietro. Di non pensare a questo senso del tempo come limite, o condanna a non essere felici. Sgranano gli occhi visitatori increduli di trovarsi davanti al grande regista per caso. In queste sale del museo, che misurano lui e la sua immensa creatività. C’è nel Maestro questa disponibilità unica del tempo pulito dalle scorie di chi vive lontano, per cui preziosissimo. Lui da seduto: l’intelligenza dell’arte. 

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