Zeffirelli è stato sepolto accanto alla madre nel cimitero delle Porte Sante

Cerimonia strettamente privata a San Miniato. "È stato scenografo fino in fondo ha voluto che chi viene qui veda Firenze, San Miniato, e lui". Una sala del teatro del Maggio sarà dedicata al regista

I figli di Zeffirelli alla cappella di famiglia (Gianluca Moggi / New Press Photo)

I figli di Zeffirelli alla cappella di famiglia (Gianluca Moggi / New Press Photo)

Firenze, 19 giugno 2019 -  Cerimonia strettamente privata, come annunciato, per la tumulazione delle ceneri del maestro Franco Zeffirelli, stamani al cimitero delle Porte Sante di Firenze. Intorno alle 10 i figli Luciano e Pippo e pochi amici e familiari, una decina di persone in tutto, si sono recati alla cappella di famiglia nel cimitero vicino all'abbazia di San Miniato al Monte.

Franco Zeffirelli riposerà nella cappella privata accanto alla mamma, Alaide Garosi Cipriani, morta quando il regista aveva 6 e traslata a Firenze da Milano, dove era sepolta. Nella cappella riposano anche  la sorella Fanny, la zia che lo aveva cresciuto, la tata, e l'amica e costumista Anna Anni.

Il cimitero delle Porte Sante si trova su un colle che sovrasta Piazzale Michelangelo, uno dei luoghi più belli di Firenze, e conserva le spoglie dei più importanti esponenti dell'arte e della cultura della città. Qui sono sepolti scrittori come Carlo Collodi, Vasco Pratolini, Giovanni Papini e Luigi Bertelli, autore del "Giornalino di Giamburrasca" o Pellegrino Artusi. E ancora, sono sepolti qui lo stilista Enrico Coveri e Giovanni Spadolini, l'attore Paolo Poli e il cantante Riccardo Marasco, e il produttore cinematografico Mario Cecchi Gori.

Contenute in un'urna di alabastro, le ceneri di Zeffirelli hanno ricevuto la benedizione da padre Stefano Brina, di fronte ai figli adottivi Pippo e Luciano, e a un ristrettissimo gruppo di amici. "È stato scenografo fino in fondo - ha detto padre Brina - ha voluto che chi viene qui veda Firenze, San Miniato, e lui. E allo stesso tempo lui, che aveva una profonda fede, ha voluto vedere San Miniato che è la porta del cielo".

SALA DEL MAGGIO INTITOLATA A ZEFFIRELLI - Una sala del teatro del Maggio musicale fiorentino sarà dedicata a Franco Zeffirelli. Lo annuncia in una nota la Fondazione del Maggio, il giorno dopo le esequie del maestro. Verrà ribattezzato sala 'Franco ZeffirellI' lo spazio nel foyer del Teatro del Maggio fin ora dedicato a incontri, conferenze e convegni. Un gesto simbolico, si spiega dal Maggio, che anticipa il ricordo che gli verrà tributato dal teatro nel prossimo futuro. "Il Maggio non poteva non celebrare il ricordo di un grande fiorentino, di un grande artista, di un uomo di cultura come Franco Zeffirelli che ha legato il suo nome anche alla lirica con produzioni che sono entrate nella storia del teatro musicale di tutto il mondo - ha detto il sovrintendente del Maggio Cristiano Chiarot -. Non potevamo non portare la musica della nostra orchestra e del coro, che il maestro ha apprezzato tanto, nei momenti che lo hanno accompagnato all'ultimo saluto, nella solennita' sia del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio prima che della basilica di Santa Maria del Fiore poi. Lo ricorderemo ancora, sotto il punto di vista artistico, con un appuntamento nella futura programmazione, ma nel frattempo abbiamo ritenuto doveroso intitolargli una delle sale del Teatro, quella dedicata agli incontri, alla divulgazione, al teatro nella sua forma raccontata in modo che Zeffirelli e la sua poesia vengano evocati a ogni utilizzo dello spazio". "Entrare nel teatro del Maggio musicale e trovare subito una sala intitolata al maestro Zeffirelli - ha dichiarato l'assessore alla cultura della citta' di Firenze, Tommaso Sacchi - rende onore a un grande artista che ha portato altissimo il nome di Firenze nel mondo e lega il suo ricordo anche al suo vasto e fortunato lavoro nel campo della lirica. Zeffirelli e' stato un protagonista assoluto della cultura del nostro tempo, un maestro del cinema, della musica e dello spettacolo. A noi resta il privilegiato compito di tenere vive la sua eredita' e la sua arte".

 

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