Una quasi infinita distesa di tavoli. Sono quelli allestiti alla Fortezza da Basso per scrutinare il voto degli italiani all’estero. La novità di queste elezioni in seguito al decreto legge del maggio scorso che ha affidato anche aFirenze, Bologna, Milano e Napoli il voto dei cittadini all’estero. A Firenze in particolare sono stati assegnati quasi un milione di elettori, più di quelli che sono toccato in sorte, per esempio, alla ben più grande Milano.
Alla Fortezza da Basso in quattro padiglioni (Rastriglia, Ghiaia, Casina Lorenese e attico del padiglione Spadolini) sono già stati allestiti i 367 necessari. Ogni seggio è composto da sei persone (presidente, segretario e quattro scrutatori) per un totale di oltre 2mila e duecento addetti che cominceranno il loro lavoro (dalla costruzione dell’urna in giù) a partire dalle 9 e 30 di domenica mattina e avranno a disposizione tre bar per i generi di conforto. Lo spoglio vero e proprio partirà, come in tutti gli altri seggi alle 23. A supporto delle operazioni di voto ci saranno anche una quindicina di persone fra Comune, Prefettura e Corte d’Appello. Postazione di magistrati, a disposizione dei presidenti di seggi, compresa.
Vista la complicata geografia della location allestita all’ingresso della Fortezza ci sarà un gazebo dove sarà fornita una mappa di tutti i seggi con le indicazioni per raggiungere il proprio posto.
Ieri mattina l’assessore all’anagrafe Titta Meucci è andata a fare un sopralluogo alla Fortezza. "Uno sforzo organizzativo enorme – ha commentato – e confortante è stata la risposta della città all’appello: hanno risposto oltre 5mila e 700 persone con tanti giovani e molti anziani. La macchina comunale si è impegnata al massimo, ma fondamentale è stata la collaborazione di Prefettura e Corte d’Appello oltre al sostegno quotidiano di Firenze Fiera".
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