Voragine sul lungarno, auto inghiottite e terrore, inchiesta della procura / VIDEO

Duecento metri di strada crollano all'alba: nessun ferito, miracolosamente, ma venti mezzi spariscono sotto oltre tre metri di detriti. La causa, dovrebbe essere un grosso tubo rotto

La voragine (Mori/New Press Photo)

La voragine (Mori/New Press Photo)

Firenze, 25 maggio 2016 - Un boato quando era appena l'alba. Una voragine sul lungarno Torrigiani a Firenze, di fronte agli Uffizi, nel cuore del centro storico, culla di tesori artistici invidiati da tutto il mondo. Un pezzo di strada lungo l'Arno che ha ceduto, inghiottendo con sé almeno venti auto. Ma è un miracolo che nessuno sia rimasto ferito, che a quell'ora, di prima mattina, nessuno passasse dalla voragine del lungarno. E' una ferita, un solco, una cicatrice che scuote Firenze quella del lungarno. Un tubo che si rompe, la terra che si impregna l'acqua e poi cede.

Durissimo il sindaco di Firenze, Dario Nardella: "Restano interrogativi che vanno chiariti, continuo a pensare e mi convinco che qui vi sia un errore umano rispetto al quale chi ha sbagliato deve pagare: il Comune è socio di Publiacqua. C'è diritto di sapere cosa non ha funzionato. Se c'è stato errore umano chi ha sbagliato dovrà pagare".

 

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Questa una prima ricostruzione di quello che è accaduto. Ma è subito polemica. Possibile che accada una cosa del genere proprio a Firenze, in centro, luogo sotto gli occhi del mondo? Sarà la procura ad appurarlo, perché è stata subito aperta un'inchiesta che cercherà di chiarire i perché.

E' la mezzanotte di martedì 24 maggio quando iniziano le prime infiltrazioni d'acqua in lungarno Torrigiani. La gente non capisce cosa stia succedendo. Scene che sembrano quelle di una nuova alluvione. Qualcuno filma nel buio quelle fortissime infiltrazioni d'acqua. E' il maxi tubo sotterraneo rotto che riversa l'acqua in strada. La situazione peggiora ora dopo ora fino appunto alle 6.15 circa. Un tratto di lungarno Torrigiani di circa duecento metri va giù, sprofonda per non meno di tre metri. Inghiotte almeno venti auto. Quello che vedono i cittadini dalle finestre è incredibile. Le auto sono sommerse nell'acqua marrone. La spalletta ha retto, ma al posto dell'asfalto c'è una maxi voragine.

Immediato l'allarme alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco, ai vigili urbani. In breve uomini e mezzi arrivano in lungarno Torrigiani. E cominciano un lungo lavoro di messa in sicurezza della zona. Ma intanto si creano i primi disagi di approvvigionamento idrico. L'erogazione viene sospesa in centro, mentre si abbassa la pressione in diverse altre zone tra cui Campo di Marte. Nella zona del lungarno anche l'energia elettrica e il gas vengono sospesi. I cittadini della zona del crollo vengono invitati a lasciare le case. Non è una vera evacuazione, ma senza acqua luce e gas restare a casa non è consigliabile.

Intorno a mezzogiorno comincia il lavoro di estrazione delle auto dalla voragine. Molti mezzi funzionano ancora, ma non tutti. I proprietari vengono chiamati a uno a uno a ritirarle. Una signora riesce a mettere in moto la sua utiliaria. Ha dei danni alla fiancata ma fortunatamente il mezzo è salvo. Per altri non è così. Alcune macchine non partono anche perché si trovavano nella parte centrale della voragine, dove sono state travolte dai detriti. Intanto, a pochi metri, i turisti sciamano per le vie del centro come sempre. Troveranno comunque gli Uffizi chiusi: per precauzione la struttura museale chiude i portoni per tutta la mattina. 

VIDEO: I VIGILI DEL FUOCO, "NESSUN DANNO A PONTE VECCHIO"

LE SCUOLE CHIUSE - Diverse le scuole chiuse in conseguenza della frana in lungarno Torrigiani. Nell'elenco ci sono il plesso Benedetto da Rovezzano, le paritarie Mazzarello e San Pier Martire, le scuole statali dell'istituto comprensivo Oltrarno (la primaria Agnesi primaria, la secondaria di primo grado Machiavelli, la infanzia-primaria Nencioni e la infanzia e primaria, Torrigiani). La Protezione civile ha garantito gli approvvigionamenti di acqua potabile agli istituti che ne avevano bisogno.

Publiacqua spiega (CLICCA QUI PER IL VIDEO DEL PRESIDENTE VANNONI) di essere intervenuta già nella notte, ma che all'alba, quando tutte le precauzioni erano state prese, si è verificato, improvvisamente, il crollo. Mentre in mattinata i problemi hanno riguardato anche Prato, con ripercussioni sulla fornitura di acqua, acqua che è tornata a sgorgare regolarmente dai rubinetti pratesi nel primo pomeriggio.

La polemica corre sui social. Il cantante Piero Pelù parla di dissesto idrogeologico nel cuore di Firenze. «Nessun dissesto idrogeologico, ma rottura di un tubo dell'acquedotto», si affretta a rispondere il Comune e lo stesso concetto lo dice lo stesso sindaco Dario Nardella (GUARDA IL VIDEO). Polemico il noto critico d'arte Vittorio Sgarbi: "Hanno voluto costruire il palazzo di Giustizia senza curarsi del centro". 

Incessante il lavoro dei vigili del fuoco, che intervengono con un'autogru e una sala operativa mobile. Con loro anche un nucleo di sommozzatori, che controlla dal fiume Arno l'eventuale progredire dello smottamento. Firenze si sente ferita al suo cuore, il centro storico. Adesso tutti vogliono che quella ferita si rimargini. 

 

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