Pace e dialogo, Firenze torna capitale. Il Papa, Draghi e Mattarella nel segno di La Pira

Da mercoledì a domenica eventi storici al convegno dei vescovi sul Mediterraneo. Anche il cardinal Bassetti tra i protagonisti

Firenze, 20 febbraio 2022 - I fiorentini, è noto, si spaventano di poco. Non li turba mostrare l’orgoglio di una città che ha secoli di storia. Ha gioco facile, a tale proposito, il sindaco Dario Nardella a definire epocali le giornate che Firenze ospiterà da mercoledì a domenica prossimi, che culmineranno con la messa e l’Angelus in Santa Croce di Papa Francesco, alla presenza del presidente Sergio Mattarella, preceduti mercoledì dal premier Mario Draghi e sabato dai ministri dell’Interno Luciana Lamorgese e degli Esteri, Luigi Di Maio. Mancano pochi giorni all’inizio dei lavori del convegno dei vescovi italiani "Mediterraneo frontiera di pace", che due anni dopo la prima edizione barese, chiama a raccolta 58 capi spirituali delle chiese dei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. Mercoledì alle 15,30 l’assemblea si aprirà con la prolusione nel complesso di Santa Maria Novella del cardinale presidente Gualtiero Bassetti, alla presenza del primo ministro Draghi; mentre venerdì mattina nel salone dei 500 toccherà ai sindaci di 65 città del Mediterraneo, che rappresentano 50 milioni di persone, dare vita, ospiti di Dario Nardella, alla prima edizione del "Florence Mediterranean Mayors Forum", nel quale si parlerà di crescita culturale, cooperazione, tutela dell’ambiente, politiche migratorie e accoglienza sostenibile. Molto attesi i contributi video di Sting, rockstar ormai di casa in Toscana, di Andrea Bocelli e del principe Carlo d’Inghilterra, convinto ambientalista.

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Il tema delle città e della cittadinanza sarà al centro anche dell’agenda dei vescovi, ponendo attenzione ai bisognosi, alla convivenza di fedi e culture, alla necessità di riconoscimenti reciproci, di mettersi insieme per collaborare tra le varie presenze che sono nelle città. Guardare alla situazione ecologica e agli squilibri che sono alla base delle migrazioni che causano la ferita grave che sono le morti, gli scontri, le violenze. Sabato poi vescovi e sindaci si ritroveranno insieme in Palazzo Vecchio per fare sintesi e scrivere la Dichiarazione di Firenze - in memoria di David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo -, firmata nel pomeriggio all’auditorium del Maggio dal sindaco Dario Nardella e dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, alla presenza dei ministri Lamorgese e Di Maio.

Domenica mattina il documento sarà consegnato a Papa Francesco, come primo atto della sua visita-lampo, che inizierà alle 8,30 in Palazzo Vecchio, dove saluterà i sindaci, avrà un incontro privato con le famiglie dei profughi e rifugiati ospiti della città, per poi trasferirsi in Santa Croce su un’auto coperta dalla quale saluterà comunque i 1.400 fedeli che lo aspetteranno in piazza davanti al sagrato, da dove a mezzogiorno reciterà l’Angelus. La messa in basilica inizierà alle 10,30. All’interno, oltre al capo dello Stato, 750 ospiti scelti tra i poveri, i fragili e i deboli della diocesi, accompagnati da chi se ne occupa ogni giorno, e 300 concelebranti, insieme ai delegati di convegno e forum. "Saranno incontri che si uniscono nell’eredità di Giorgio La Pira - osserva il cardinale arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori - Poi il tutto viene suggellato dalla visita del Santo Padre: il Papa viene ad ascoltare, a parlare e a celebrare in Santa Croce, luogo simbolo anche dei convegni lapiriani".