Violenza sulle donne (archivio)
Firenze, 21 gennaio 2023 - Via Tornabuoni, il salotto buono. Proprio qui all’alba dell’ 11 dicembre un giovane di 25 anni avrebbe violentato una ucraina di 28 approfittando che la ragazza aveva alzato il gomito dopo una nottata passata a giro per locali con amici. La notizia è emersa solo ora, con l’arresto. Arrivato in Toscana nel 2016 l’uomo ha vissuo nel Pistoiese e in provincia di Firenze con un permesso di soggiorno come richiedente asilo. Ha precedenti per spaccio e una denuncia, nel 2020, sempre a Pistoia, per aver palpeggiato una sua ragazza che conosceva già. La ragazza ucraina invece è qui per studio.
Agganciata la vittima mentre stava rientrando a casa da sola, ha approfittato del suo ‘stato alcolico’. Se l’è issata a forza sulle spalle e l’ha trasportata in un cantiere, protetto (lui) dalla vista di eventuali passanti. Pensava di averla fatta franca, invece è stato identificato prima, rintracciato e arrestato, mercoledì, dai Carabinieri Uffizi su ordine di custodia del giudice Angelo Antonio Pezzuti, richiesto dal pm Giulio Monferini. Indagini dal 12 al 27 dicembre "hanno consentito – si legge in una nota – di raccogliere gravissimi e plurimi elementi indiziari su un gambiano". Il 25enne ha anche rapinato la ragazza. L’ha vista, si è ben reso conto delle sue condizioni (è un’aggravante) e ha colto l’attimo. L’attimo criminale. Trascinata lei al ‘riparo’ "l’ha costretta a terra, a subire un rapporto sessuale. Le ha preso l’Iphone per impedirle di chiedere aiuto". Si è dileguato quando albeggiava, a piedi, lasciandola tramortita, incosciente. Portata a Careggi, la sua denuncia ha permesso di avviare le indagini. Fondamentale la videosorveglianza: così è stata ricostruita integralmente la dinamica dell’aggressione. L’uomo è stato identificato ed è partita la ricerca giorno dopo giorno. E’ stato rintracciato alle Cascine, ormai sempre più refugium peccatorum, una riedizione pericolosa di Tombolo, la località tra Pisa e Livorno che durante la guerra diventò ricettacolo e ’quartier generale’ di militari, disertori, profittatori e altri delinquenti di ogni risma. Qui alle Cascine soprattutto pusher. Hanno ridotto il parco a una ’gruviera’: buche ovunque, ci nascondono etti su etti di sostanze stupefacenti. Attingono di volta in volta ai (tantissimi) mini-depositi, prelevano giusto il quantitativo per la ’dose’ minima già trattata con il cliente. Così se anche vengono fermati possono dire che è per uso personale e non incorrono in grossi problemi. Alle Cascine si parla anche di fiorenti trattative e commerci di cellulari rubati, ultima frontiera del cosiddetto microcrimine. Una circostanza ammessa ed evidenziata di recente dal Questore Maurizio Auriemma.
Il gambiano è a Sollicciano, accusato di violenza sessuale con abuso delle condizioni di inferiorità psico-fisica della vittima e di rapina aggravata perché finalizzata arestare impunito.
"Scioccati dalla notizia: la nostra Firenze sembra diventata Tijuana!!" Così Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale e Alessandro Draghi, capogruppo a Palazzo Vecchio, che chiedono: "A che punto è la individuazione dello spazio per il Cpr, centro di permanenza per i rimpatri?". "Non c’è più una strada del nostro centro – proseguono Torselli e Draghi – in cui un cittadino possa camminare tranquillo senza temere di essere aggredito. C’è una recrudescenza dei reati in città come confermato dall’ultimo rapporto della Questura: registrata una impennata delle rapine. Da piazza Duomo alle Cascine non è più possibile vivere sicuri. I 10 anni dell’amministrazione Nardella hanno trasformato la culla del Rinascimento in un ricettacolo per delinquenti, il più delle volte stranieri e irregolari. E’ il risultato del buonismo della sinistra".
giovanni spano
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