Stupra studentessa, arrestato clandestino

Firenze, una 20enne sequestrata e torturata per ore. L’albanese con sfilza di precedenti

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Firenze, 17 giugno 2019 - L'antro dove si è consumato l’incubo era una sorta di dependance di una struttura di affittacamere nel quartiere di Novoli, nella zona nord di Firenze, verso l’autostrada. Gran traffico, via vai di gente, figure quasi diafane. Un luogo angusto trasformato in uno ‘scannatoio’ nel senso più esteso della parola. Cioè non solo un posto dove fare sesso, ma dove la violenza è la scansione del tempo che passa. Dove botte, schiaffi non sono solo parole ma anche rumori, suoni. Dove diventano una colonna sonora del piacere più perverso. Questo e altro, che non è assolutamente facile raccontare, è accaduto a una studentessa universitaria dell’hinterland fiorentino, ma che vive con altre colleghe in città per risparmiare sulle spese.

Poco più che ventenne, abbastanza ingenua da cadere in una trappola da incubo. Sequestrata per ore, torturata a sangue, violentata e picchiata solo per il piacere di sentire l’odore del terrore. Questo è il racconto che la poveretta avrebbe fatto agli operatori del ‘codice rosa’ di Careggi che l’hanno soccorsa sabato verso mezzogiorno. Racconto che ha ripetuto tra angosce e pianti anche ai poliziotti che avevano bisogno di elementi per mettersi subito alla caccia del bruto. E lei, poverina, ha raccontato. Ha detto di aver conosciuto un paio di settimane fa, sembra in un locale o lì nei pressi, un giovane straniero. La polizia ha scoperto più tardi, al momento dell’arresto dopo una metodica, frenetica caccia all’uomo, che si trattava di un cittadino albanese di 28 anni. Appena sono ‘uscite’ le sue impronte dall’Afis, la banca dati centrale dei segnalamenti foto dattiloscopici, è arrivata la sua foto con una bella sfilza di precedenti per droga, furto, ricettazione. Per di più l’uomo è entrato clandestinamente in Italia.

Lui, altre case qui, non ne ha, è senza fissa dimora, ma quella specie di casa è bastata a far cadere lei, la studentessa fiorentina, nel tranello. All’inizio sembra sia stato quasi gentile, poi, complice forse il troppo alcol, è cominciato l’incubo. Sono iniziate le botte, sempre secondo il racconto della ragazza che per la verità non si vede perché non dovrebbe essere genuino. E gli abusi sessuali dai dettagli raccapriccianti. La giovane ha raccontato di essere entrata in quella casa verso le 1 della scorsa notte. Stordita, tumefatta, dolorante, ha dovuto aspettare che lui si addormentasse verso le 11,30 del mattino successivo. A quel punto si è infilata qualcosa addosso, ha afferrato il telefonino, e, col cuore in gola, è riuscita a scappare fuori e dare l’allarme al 118. L’ambulanza l’ha accompagnata a Careggi dove ai medici è stata sufficiente un’occhiata per dichiarare il ‘codice rosa’ e avvertire la polizia.

Gli agenti  delle Volanti si sono messi alla ricerca del violentatore. Ore di ricerca frenetica sulla scorta delle poche informazioni che la vittima aveva fornito. All’indirizzo indicato non c’era, ma gli agenti non si sono dati per vinti e hanno via via allargato il cerchio delle ricerche fino a quando non lo hanno rintracciato: i poliziotti sapevano che ogni ora che passava faceva allontanare la cattura del presunto responsabile della violenza. In questura, dopo le formalità, l’albanese, dopo aver sentito il pubblico ministero Ester Nocera, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per i reati di violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni. Dovrà adesso comparire davanti al giudice, per la convalida del fermo, oggi o domani. Il pubblico ministero chiederà anche una misura cautelare che, vista la pesantezza delle accuse, non potrà essere che una: la custodia in carcere.

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