Vinicio Marchioni: "La necessità è cambiare"

Domani e domenica firma la regia de "La nipote di Mubarak" nel cartellone della 33° edizione di Intercity Festival a Sesto Fiorentino

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di Sandra Nistri

Teatro, cinema e anche televisione. Un curriculum lungo e pieno di esperienze diverse, come attore e regista, quello di Vinicio Marchioni che domani e domenica sarà al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino per dirigere un testo particolare, "La nipote di Mubarak" di Valentina Diana con Marco Vergani unico attore in scena. Per consentire l’accesso ad un maggior numero di spettatori, viste le norme anti Covid-19, in entrambe le date sarà effettuata una doppia recita alle 20,30 e alle 22: prenotazione comunque consigliata.

Che spettacolo è “La nipote di Mubarak“?

"Intanto è l’ultimo spettacolo di quella che abbiamo chiamato ‘La Trilogia dell’essenziale’ scritta da Valentina Diana. Il testo gioca sul ribaltamento, sul fatto che noi in questa parte di mondo crediamo di sapere che cosa accade negli altri paesi ma, in realtà, non sappiamo niente. Attraverso l’amicizia del protagonista con un egiziano che ha un kebab veniamo a conoscenza di una serie di fenomeni che non conosciamo fino ad arrivare a parlare di sparizioni forzate, di diritti umani, però sempre con un tono molto leggero, con una scrittura come quella di Valentina Diana, grottesca vorrei dire. Si ride molto ma poi alla fine si scivola sempre più su questi temi importanti".

l suo percorso teatrale come interprete e attore è stato molto vario passando, da un progetto su Cechov ai Soliti Ignoti dello scorso anno.

"Essendo uno che si annoia molto di quello che fa e dopo anni di frequentazione di Cechov diciamo che avevo necessità di prendere una sana boccata d’aria con una commedia. Però mi sono cimentato con la sceneggiatura che ha dato inizio alla commedia all’italiana ed è stata una esperienza bellissima, incredibile che tra l’altro non vedo l’ora di riprendere augurandoci di poter ripartire presto dopo questi lunghi mesi di stop". Come è stato portare a teatro un film conosciuto e amato con mostri sacri come interpreti? Il confronto?

"Ho cercato di trattarlo da una parte come un omaggio a Monicelli, ad Age a Scarpelli, poi secondo me era un modo anche di riportare lo spettatore a provare un po’ di nostalgia per quell’Italia da cui siamo nati tutti, un’Italia che si è trasformata molto ma i difetti degli italiani che siamo non credo siano molto cambiati da allora. Penso che sia anche per questo che il pubblico ha reagito meravigliosamente riempiendo i teatri. Sono personaggi talmente straordinari, che fanno parte a tal punto dell’immaginario collettivo.

Nel cinema invece quali sono i suoi prossimi progetti?

"A novembre dovrebbe uscire un film con Massimo Popolizio che si intitola ‘Governance’ mentre sotto le feste di Natale è prevista l’uscita del nuovo film di Paolo Genovese Supererorei in cui sono uno degli interpreti con Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Greta Scarano e altri".

Quando si parla di lei si cita spesso Freddo che ha interpretato in Romanzo criminale, è una eredità ingombrante?

"È ingombrante: ma, a parte ciò, rimarrò sempre legato a questo personaggio, sono orgogliosissimo di averlo fatto e grato, non fosse altro per il fatto che poi mi ha dato la possibilità di interpretare più di trenta film".

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