Viale Talenti nella morsa della microcriminalità

Viale Talenti preso di mira dalla microcriminalità, sempre meno sicurezza e più delinquenti che non fanno dormire sonni tranquilli. Lo denunciano stufi i commercianti, per i quali la banda del tombino che ha colpito nelle scorse settimane è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un periodo peggiorato post pandemia. La piazza più calda è il triangolo tra fermata del tram, sottopassaggio e centro Oviesse-Coop, la porzione più frequentata del viale. "Solo in questo 2022 mi sono entrati due volte la notte: ho subito festeggiato il capodanno con un furto e poi nuovamente il 15 – racconta amareggiata Antonella, la fioraia – e mi hanno pure rotto la vetrina". Non va meglio il giorno: "Hanno rubato due bici qui davanti per due volte alle 10 di mattina davanti a tutti. Dicevamo al ladro, un africano che ha staccato il cavalletto e poi lo ha usato per spezzare il lucchetto: "Cosa fai?!", inizialmente faceva da sordo, poi a una signora intervenuta ha sputato in faccia. Un’altra volta hanno aggredito il ragazzo di colore davanti alla Coop: due rom gli stavano rubando la roba mentre si era allontanato, lui è tornato per impedirglielo, loro hanno preso una spranga e lo hanno picchiato, rompendogli un dito".

Assistiamo a un episodio in diretta durante l’intervista: un uomo esce di corsa dall’Oviesse con un capo d’abbigliamento in mano, rincorso da un altro lungo il viale. Probabilmente è un furto, ma la direttrice si chiude nel silenzio, non vuole spiegare l’accaduto. "Vedi? È un continuo", commenta poi il capannello formatosi intorno. "Il 2 di settembre mentre spazzavo fuori, sono entrati dentro al chiosco e mi hanno rubato portafoglio e cellulare – riprende Antonella – E giorni dopo hanno tentato di scippare un monopattino". Circa un mese fa, anche una profumeria è stata presa di mira tre volte nel giro di pochi giorni, spiegano delle clienti. In un episodio il ladro è andato diretto a uno Chanel e è uscito senza pagare, spintonando sia una commessa che un manutentore, che avevano tentato di farlo desistere.

Carlo Casini

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