Vertenza agenzia Dire, l'Associazione stampa toscana pronta a tutelare i giornalisti

L'azienda ha presentato un piano di ristrutturazione che prevede 20 esuberi

Il sottosegretario Alberto Barachini

Il sottosegretario Alberto Barachini

Firenze, 17 gennaio 2023 – Il momento che stanno passando i giornalisti dell'Agenzia di stampa Dire, una delle più quotate a livello nazionale, è particolarmente complesso. L'azienda ha presentato un piano di ristrutturazione che prevede 20 esuberi. Come se non bastasse si sono verificati gravi problemi nei pagamenti (i giornalisti avevano annunciato, lo scorso 12 gennaio, il mancato pagamento degli stipendi di novembre e dicembre).

L'assemblea dell'Agenzia di stampa Dire ha espresso “netta contrarietà” nei confronti del piano di riorganizzazione presentato dall'azienda dove “non si pone nessuna iniziativa per il rilancio e la sostenibilità dell’attività dell’azienda, eludendo gravi criticità a livello organizzativo”. Tutto questo è molto grave perché troppo spesso si dà quasi per scontato il concetto di informazione di qualità e le fake news (ricordate durante il Covid?) stanno lì a dimostrare che proprio l'informazione di qualità è fatta da professionisti e non ciarlatani.

Da lavoratori e non da improvvisati. Per questo in Toscana è giusto e condivisibile l'appoggio dell'Associazione Stampa Toscana che siederà al tavolo, insieme a Fsni (Federazione nazionale stampa italiana) e ad altre associazioni regionali di stampa, oltre al Comitato di redazione, per tutelare i dipendenti della Dire. Giusto tutelare i giornalisti perché si parla di professionisti o comunque iscritti all'Ordine, dunque gli unici soggetti che in questi casi vanno sostenuti.

Nel frattempo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'informazione e all'editoria Alberto Barachini ha incontrato oggi il Comitato di Redazione dell'Agenzia Dire. Dopo aver ascoltato le preoccupazioni e le istanze dei giornalisti, il sottosegretario  ha espresso "sconcerto e viva apprensione per la grave situazione in corso e per la mancata corresponsione degli stipendi arretrati ai giornalisti, a fronte della continuità delle risorse sempre garantita nei tempi previsti dal Dipartimento della presidenza del Consiglio".

Il sottosegretario, "alla luce del piano di esuberi presentato dall'azienda e del conseguente stato di agitazione dei giornalisti, ritiene auspicabile che l'attuale editore faccia tempestivamente chiarezza sulla situazione finanziaria attuale e pregressa dell'Agenzia". Il sottosegretario, come garantito al Cdr nel corso dell'incontro di oggi, "continuerà a prestare la massima attenzione nei confronti della vicenda". Speriamo.

Niccolò Gramigni

 

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