Vendita della discoteca ’Flo’, scoppia il caso La giunta: "Ma l’ex campeggio è escluso"

Sinistra e destra: "Inaccettabile". Palazzo Vecchio: "Scelta approvata dal consiglio nel 2020". E sul parco Luzi: "Già appaltati i lavori"

di Paola Fichera

La polemica corre sul crinale della collina del Piazzale Michelangelo. Oggetto della discussione la decisione di Palazzo Vecchio di mettere in vendita la discoteca all’aperto "Flò", cioè un pezzetto della collina più bella di Firenze, e i dubbi sul futuro dell’area dell’ex campeggio che dovrebbe diventare un parco pubblico dedicato al poeta Mario Luzi.

Ieri il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione per il 2021 con allegato l’elenco degli immobili che il Comune ha deciso di mettere di vendita e fra questi le opposizioni, da Sinistra bene Comune, a Fratelli d’Italia, alla Lega, hanno scoperto esserci la discoteca all’aperto ’Flò’.

"Il terreno in questione sta andando incontro a un rinnovo della concessione, diversa da una vera e propria alienazione ma che può comunque durare fino a 99 anni. Andrà a bando? – hanno tuonato Dmitrij Palagi e Antonella Bundu dal fronte della sinistra – O si sta solo garantendo la continuità a un gestore che ha accettato di pagare lo stesso canone pur avendo restituito l’area destinata a campeggio?".

"Da oggi l’area subito sottostante al Piazzale Michelangelo è in svendita – sottolinea Fratelli d’Italia – E chi ci pensa a metterla in vendita? Il sindaco Nardella! In Consiglio comunale è stato bocciato un emendamento di Fratelli d’Italia al piano delle alienazioni della città con cui volevamo escludere l’attuale discoteca Flò, dall’acquisto da parte di privati. Ci opporremo con ogni mezzo a questa scelleratezza. Ma vi immaginate – è la denuncia di Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, e di Alessandro Draghi, capogruppo in Consiglio comunale – la sindaca Hidalgo che mette in vendita la Torre Eiffel per fare cassa?".

E non usa mezzi termini nemmeno la Lega: "Non comprendiamo la scelta della maggioranza che ha scelto di inserire nell’elenco dei beni alienabili l’ex Dancing Verde Luna, attuale Flò, con annesso un ettaro di verde". Una scelta – commenta il vice presidente del Consiglio comunale Cocollini – che ci vede fortemente contrari e ci lascia decisamente esterrefatti".

La giunta di Palazzo Vecchio però dà una diversa versione dei fatti. La decisione di vendere il Flò – spiegano invece gli uffici – è stata presa dal Consiglio comunale nel 2020, quindi non è una decisione di ora. L’alienazione riguarda solo l’area della discoteca e non interessa l’area in passato utilizzata come campeggio. Non è previsto che l’ex campeggio possa essere concesso a privati: il Comune è già rientrato in possesso di una parte ed è in corso la ripresa in consegna della restante parte. L’amministrazione ha già appaltato i lavori per il primo intervento di riqualificazione dell’area e sta valutando di poter inserire un bar con servizi igienici, eventualmente da concedere a terzi previa concessione per valorizzazione. In passato è già stato alienato l’immobile adiacente alla discoteca Flo. Non è vero che la concessione del Flo è scaduta come sostengono i consiglieri Bundu e Palagi.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro