Vanno abbassati i costi del lavoro per le aziende

Franco

Marinoni *

La contrapposizione ideologica sul perché le imprese del turismo abbiano difficoltà a trovare personale, non aiuta a risolvere il problema. Anzi, alza inutili e dannose barricate. Bisogna uscire dai luoghi comuni del tipo "i giovani sono fannulloni". Ma anche "le aziende sanno solo sfruttare i giovani" o "gli imprenditori sottopagano il personale", affermazioni che non rendono giustizia alle tantissime aziende serie che applicano correttamente le regole. I luoghi comuni aumentano le distanze e noi dobbiamo invece trovare soluzioni, disponibili a confrontarci con tutti gli attori sociali per costruire insieme percorsi specifici che accorcino la distanza tra scuola e lavoro. Didacta, per esempio, è stata una straordinaria occasione, di cui vogliamo riconoscere il merito a Paola Concia, Lorenzo Becattini e tutti coloro che ci si sono impegnati. Parlando poi dell’inadeguatezza delle retribuzioni in un settore che è già penalizzato da fattori endogeni (si lavora quando il mondo si diverte), a complicare tutto da noi esiste il paradosso del costo del lavoro, che interferisce pesantemente sull’attrattività di certe professioni. In Italia abbiamo stipendi tra i più bassi ma costo del lavoro tra i più alti, nel senso che il dipendente, nelle cui tasche finisce spesso troppo poco, all’azienda costa invece molto per l’incidenza eccessiva del carico fiscale. Se non si agisce su questo e non si mettono più soldi in tasca di chi lavora non usciremo da questo problema. Con più soldi in tasca ai dipendenti si ha personale più motivato e, oltretutto, si dà una bella spinta alla ripresa dei consumi.

* Direttore Confcommercio Toscana

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro