Vaccini al centro commerciale, hub pediatrico ai Gigli

Inaugurazione per il servizio dedicato da oggi anche ai bambini fra i 5 e gli 11 anni

Il centro vaccinale ai Gigli (foto Germogli)

Il centro vaccinale ai Gigli (foto Germogli)

Campi Bisenzio, 18 dicembre 2021 - Dopo 25mila vaccini somministrati agli adulti da giugno a oggi, il centro vaccinale che si trova nell'area parcheggio del centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio diventa anche hub pediatrico. Le prime cento vaccinazioni alla fascia di età 5-11 anni sono state somministrate oggi: un momento importante che è stato celebrato alla presenza del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, dell’assessore regionale Monia Monni, del sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, del direttore de I Gigli Antonino D’Agostino, del presidente di Farmapiana Francesco Lotti, del provveditore della Misericordia di Campi Cristiano Biancalani e della presidente della Società della Salute Fiorentina Nord-Ovest, Camilla Sanquerin.

Il centro vaccinale ai Gigli (foto Germogli)
Il centro vaccinale ai Gigli (foto Germogli)

Il centro vaccinale fra prenotazione e open day effettua quotidianamente 500 vaccini e la previsione è di arrivare a 800 dosi al giorno con l'ampliamento degli spazi a inizio 2022. L'obiettivo è dunque quello di diventare il secondo centro vaccinale più importante della provincia di Firenze dopo il Mandela Forum, anche se in realtà i Gigli sono un punto di riferimento anche per la popolazione pratese, trovandosi a pochi metri dal confine provinciale.

Per Giani i "bambini stanno diventando il vanto della Toscana, lo ha dimostrato anche la presenza a Firenze del generale Figliuolo che, il giorno successivo al via della campagna vaccinale pediatrica, è voluto essere nella nostra regione per fare, proprio qui, il punto della situazione. Motivo di orgoglio ma soprattutto beneficio per la nostra comunità, grazie anche alla serenità, al piglio sicuro con cui i bambini hanno affrontato il momento del vaccino. Sottoponendosi alla vaccinazione per proteggere se stessi ma anche gli altri. Così come dobbiamo accettare che ci siano genitori che desiderano farlo più avanti, quando magari si sentiranno più sicuri di quello che la scienza e le statistiche ci dicono".

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