Sesso in cambio di Green pass falsi, arrestato medico di famiglia

Operazione del Nas dei carabinieri. Dopo le finte inoculazioni veniva avviato il sistema per ottenere falsi green pass. Perquisito lo studio

Nas in azione (foto di repertorio)

Nas in azione (foto di repertorio)

Firenze, 23 marzo 2022 - Medico di medicina generale convenzionato e aderente alla campagna vaccinale, per più di un mese (almeno) ha iniettato ai pazienti della banalissima soluzione fisiologica anziché il vaccino anti Covid della Pfizer. O non gli ha iniettato proprio niente. Persone, pazienti in larga parte consapevoli. Ma diversi a loro insaputa, e anzi contro la loro volontà hanno subito una inoculazione doppiamente fasulla: di qualcos’altro cioè al posto del Pfizer che pensavano di ricevere. Il depistaggio anti vaccino è andato avanti per un mese - un mese e mezzo, tra gli inizi di febbraio e marzo. Alcune decine le dosi gettate, sparite o lasciate scadere. Il medico ha inserito sulla piattaforma Sispc della Regione i dati dei pazienti complici della iniezione patacca. Attestata in maniera falsa la somministrazione del Pfizer, ciò ha fatto si che il sistema abbia generato altrettanti green pass, rilasciati a persone che non ne avevano titolo, o diritto. Non con questo escamotage, ma solo previo tampone.

Stefano Soldani, 57 anni, medico in un ambulatorio di medici di base di via Pistoiese, è stato arrestato ieri mattina dai carabinieri del Nas per ordine del giudice Antonella Zatini su richiesta dei pm Giovanni Solinas e Vito Bertoni. E’ ai domiciliari. Pesanti le accuse: falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti e documenti informatici pubblici, rifiuto di atti d’ufficio, violenza privata. Consistita questa – scrivono i magistrati – nell’utilizzare al posto di "siringhe vergini contenenti dosi di vaccino, siringhe usate in precedenza" così "costringendo 7 persone (convinte di ricevere il Pfizer, ndr) a subire somministrazioni di farmaci non voluti".

Ci sono altre accuse: corruzione per atto contrario ai propri doveri d’ufficio poiché in una occasione Soldani si sarebbe fatto dare da una collega cardiologa di Careggi 10 ricette in bianco del Ssn con timbro, servite per false attestazioni. E perché una volta una paziente l’avrebbe ripagato con una prestazione sessuale. Poi il peculato: sono spariti almeno 38 dosi. Il vaccino è un bene pubblico, affidato al medico nella sua qualità di pubblico ufficiale: non doveva, non deve essere disperso. Trentotto dosi di vaccino non utilizzate, cestinate, sparite, scadute. Ma è solo la prima stima dei carabinieri, sulla base di un periodo ristretto di monitoraggio del ‘finto lavoro’ del medico. C’è nel Nas la fondata convinzione che indagare a ritroso, possa disvelare un boicottaggio della campagna vaccinale altrettanto ‘intenso’. Soldani poi è accusato d’esercizio abusivo della professione in concorso con indagato senza laurea e abilitazione. E’ a lui che Soldani avrebbe a volte delegato il compito di certificare la malattia e di prescrivere i tamponi molecolari. In più gli avrebbe detto di entrare con le sue credenziali, ma comunque abusivamente nel sistema informatico, per mandare all’Inps certificati di malattia, prescrivere tamponi molecolari, farmaci.

Insieme al dottore sono indagate 35 persone. Della collega cadiologa s’è detto; a seguire, per falso documentale, i cosiddetti <né né>: né col vaccino, né però senza il green pass. Profili penali e morali a parte, a dimostrazione come minimo di scarsa o nulla coerenza. Ieri i carabinieri del Nas sono anche andati nell’ambulatorio di via Pistoiese. Sequestrati i 38 green pass ritenuti falsi, equivalenti alle finte inoculazioni. Più alcuni vaccini scaduti. L’indagine trae origine dalla segnalazione di un altro medico. I carabinieri hanno constatato un flusso anomalo di persone e raccolto voci sulle ‘finte vaccinazioni’. Appostamenti e incrocio di dati hanno chiuso il cerchio.

giovanni spano