Usb e Cobas, duemila per le strade "Confindustria ci paghi i tamponi"

Un momento del corteo di ieri

Un momento del corteo di ieri

Firenze, 12 ottobre 2021 - «Un governo al servizio degli industriali, dei padroni e contro le masse operaie. Un piano di sviluppo, finanziato dall’Europa, portato avanti a colpi di licenziamenti, grandi, costose ed inutili opere infrastrutturali e una macelleria sociale, che rischia di raggiungere livelli mai visti". È un giudizio assolutamente critico e di condanna nei confronti dell’esecutivo guidato da Mario Draghi quello espresso dai leader dei sindacati di base, che ieri mattina hanno guidato la manifestazione partita in piazza Puccini e giunta, attraverso via Ponte alle Mosse e Porta a Prato, in piazza Adua. Un serpentone di almeno duemila persone, composto da tute blu, pensionati e tanti, tantissimi studenti. Una protesta che si è svolta senza problemi e alcun tipo di violenza, ma solo con tanta voglia di farsi sentire. «Siamo governati dall’esecutivo dei padroni, che si preoccupa solo delle esigenze di Confindustria e non di quelle, per altro legittime, dei lavoratori – denuncia Stefano Cecchi, dell’Usb – Hanno distrutto completamente il welfare in questo paese, hanno messo centinaia di migliaia di compagni lavoratori per la strada. La pandemia ha aggravato ulteriormente questa assurda tendenza. Ora basta, serve un cambio di rotta immediato.

Il Pnrr (il piano nazionale di ripresa e resilienza) deve essere destinato ai lavoratori, è necessario rifinanziare la sanità pubblica. Poi va approvata una legge seria sul salario minimo. In Italia c’è un malessere sociale diffuso, sono tornati i fascisti, che assaltano le sedi della Cgil, un sindacato al quale va ovviamente tutta la nostra solidarietà. Noi vogliamo dare voce e forza a questo malessere, che politamente non è rappresentato da nessuna forza in parlamento". Impossibile non toccare il tema del Green pass, che dal 15 ottobre diventerà obbligatorio anche nei luoghi di lavoro. «Ci sono quattro milioni di operai, impiegati e commessi che, ad oggi, hanno deciso di non vaccinarsi. – ricorda Alessandro Nannini, sindacalista dei Cobas – Il Green pass è uno strumento per mettere i lavoratori gli uni contro gli altri. Noi chiediamo con forza che i tamponi vengano pagati da chi ha preteso questa imposizione, ovvero Confindustria. I tamponi quindi devono essere gratuiti per i dipendenti, e completamente a carico delle aziende".

Alla manifestazione erano presenti anche numerosi operai della Gkn. "Purtroppo stiamo vivendo una situazione di stallo- sottolinea Matteo Moretti – L’ultimo incontro al ministero ha evidenziato, ancora una volta, la posizione dell’azienda, che definirei fumosa. Per noi permane lo stato di lotta e mobilitazione. Stiamo cercando di organizzare, magari entro la fine del mese, un’assemblea cittadina, per mantenere alta l’attenzione sulla nostra fabbrica". Da segnalare qualche disagio alla mobilità, soprattutto nei pressi del ponte alla Vittoria per le auto e i furgoni provenienti dalla Fi-Pi-Li.  

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