Urla, birre, scazzottate e minacce "Le mie notti da incubo in Oltrarno"

Lo sfogo di una residente di piazza Santo Spirito esasperata dai comportamenti della (mala)movida: "Centinaia di ubriachi e di violenti, non si chiude occhio fino all’alba"

Movida (foto repertorio)

Movida (foto repertorio)

Un pennarello rosso e una bestemmia vergata sul fianco immacolato della Basilica di Santo Spirito. Le mura si sbriciolano, gonfie di urina figlia rapida di birre tracannate in una manciata di secondi. Dai marciapiedi di via Coverelli sale un tanfo tosto che nausea le narici perché qui c’è pure chi fa quella grossa.

Abbiamo finito le parole per affrescare lo spicchio più bello d’Oltrarno vittima preferita delle frange marce della movida fiorentina. E allora lasciamo parlare Chiara, una giovane mamma che ha le finestre di casa che affacciano sul ’centro di gravità permanente’ dello sballo più anarchico che esiste in città.

Con una piccola premessa. Il conflitto tra ’quelli della notte’ e gli abitanti di Santo Spirito è un grande classico delle estati fiorentine. Schiamazzi fino all’alba da una parte, mani nei capelli alla finestra dall’altra. Eppure ai livelli di quest’anno non si era mai arrivati.

Perché alla maleducazione si è sommata la prepotenza, all’anarchia si è aggiunta la cattiveria che spinge i più ’imbenzinati’ o quelli con il naso da poco ’impolverato’ a minacciare di morte i residenti, a sfondare i portoni a calci, a ballare perfino – è storia di pochi giorni fa – sul tetto dell’auto di un disabile facendo duemila euro di danni.

"In piazza non si vive più, è una situazione folle e completamente fuorilegge" attacca Chiara che si chiede (e chiede alle istituzioni soprattutto) "in quale altra parte del mondo alla gente è permesso di urlare sotto casa di chi sta dormendo fino alle tre di mattina".

"In un palazzo normale, dopo le undici non si può fare più rumore di alcun tipo altrimenti sono guai. Perché le persone normali rispettano le regole e a questi ragazzi è concesso di fare qualsiasi cosa?".

Chiara è un fiume in piena. Parla di "risse all’ordine del giorno", di gente "che non si vergogna ad abbassarsi i pantaloni e fare quello che ci pare tanto che nemmeno l’idrante che viene usato di continua basta più a scacciare il puzzo", di "un esercente che è arrivato a minacciare un residente che filmava il caos sotto la sua finestra", di "minorenni che arrivano già alle quattro di pomeriggio e attaccano a bere".

"Non è accettabile che ogni santo giorno qui arrivino centinaia di persone con stereo e tamburi e facciano tutto quello che gli passa per la testa. – conclude – Ogni volta sento parlare di controlli rafforzati, di pugno di ferro, di contravvenzioni ma sono parole al vento, solo e soltanto slogan. La verità è che qui da anni non cambia mai nulla e la gente che la mattina si alza per andare a lavorare continua a non chiudere occhio". Chiedere di poter dormire sembra "lesa maestà". C’è da beccarsi pure uno schiaffo se a qualcuno gira male.

 

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