Un’analisi chimica delle acque per salvare la diga di Sammontana

L’operazione serve a tutelare i pesci del lago. In ballo anche il progetto. per il ripristino dell’alveo

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L’operazione salvataggio della diga di Sammontana è in pratica in corso: nulla si lascia al caso. Occorre abbassare il livello del lago - e nessun momento dell’anno sarebbe migliore di questo - ma per fare le cose in maniera ottimale, si procede in via preliminare a un’analisi chimica delle acque. In tal senso, il Comune di Montelupo ha ‘chiamato’ un laboratorio di Campi Bisenzio, per una spesa di poco oltre i 18 mila euro.

Le analisi servono per tutelare i pesci e tutto ciò che di organico e biodiversità ’ruota’ attorno al lago. Ricordiamo che la fauna ittica viene in gran parte trasferita in altri laghi o corsi d’acqua idonei. È al via l’imponente operazione che consentirà - tramite declassamento - il mantenimento della diga e quindi l’esistenza stessa del lago, che comporta tre vantaggi: da oltre mezzo secolo, rappresenta una sorta di oasi per i montelupini (e non solo), riveste grande importanza per l’equilibrio idrogeologico e la sicurezza idraulica, costituisce un sito di biodiversità per la presenza di tante specie di pesci d’acqua dolce. ‘Patrimonio’ da non disperdere. In realtà i progetti sono due, complementari: il primo riguarda la diga, l’altro il ripristino dell’alveo del rio Sammontana dalla diga fino ai meandri dell’Arno. Spesa di 2 milioni di fondi governativi.

Andrea Ciappi

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