"Una vita da Pinocchio" I ricordi di Andrea Balestri

L’ex bambino prodigio dello sceneggiato firmato Comencini, debutta a teatro. Stasera a Campi: "Insegno a recitare e porto sul palco la storia del burattino"

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di Barbara Berti

"Il primo incontro con Comencini? Un disastro. Gli ruppi un quadro e lui mi cacciò". A raccontarlo è Andrea Balestri, l’ex bimbo pisano che nel 1972 ha interpretato Pinocchio nello sceneggiato Rai di Comencini, appunto, insieme a Nino Manfredi, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica e altri grandi. A cinquant’anni dal film, Balestri e la sua compagnia portano in scena "Pinocchio racconta Pinocchio". Appuntamento oggi alle 21,30 al Circolo di Sant’Angelo a Lecore a Campi Bisenzio.

Andrea, Pinocchio non passa mai di moda?

"No. E con questo spettacolo voglio rendere omaggio al capolavoro, ringraziare il regista e gli altri attori, che per la maggior parte non ci sono più, per aver fatto il più grande regalo a un bambino".

Come è arrivato a interpretare Pinocchio?

"Comencini cercava bambini toscani: il suo staff fece fotografie a oltre 3000 ragazzini delle elementari. Poi il regista ne selezionò sette: c’ero io, altri due pisani, due livornesi e due fiorentini. Andai a Roma insieme agli alti bimbi. Ricordo che era seduto in fondo alla stanza, con un coppola in testa. Dopo le presentazioni Comencini cercò di capire la mia personalità ‘invitandomi’ a prendere a martellate un grosso quadro che aveva sulla parete. E io lo feci, lui ci rimase male e mi mandò via. Ma dopo due mesi mi arrivò la comunicazione che mi avevano preso. Così andai a Roma dove sono rimasto per otto mesi, tornavo a Pisa solo per il fine settimana".

A sette anni diventa attore, ma lei cosa sognava di fare? "A quell’età ero diviso tra diventare poliziotto, perché mi piacevano le auto della polizia, e prete perché facevo il chierichetto. Dopo Pinocchio ho fatto altri tre film, un fotoromanzo, quattro dischi e varie pubblicità. Ho recitato fino a 10 anni e mezzo. Adesso la recitazione la insegno ai miei ragazzi. Ho fondato l’associazione l’Abc di Pinocchio e facciamo teatro per divertirci e divertire".

Un ricordo del Pinocchio?

"Dovevo girare una scena di notte con il Gatto e la Volpe e io ero stanco, mi veniva sonno. Ma questo era un problema per Comencini che chiese a Franchi e Ingrassia di tenermi sveglio: e mi insegnarono un gioco con le carte che poi, a fine nottata proponevo alla troupe".

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