Il giglio rosso sormontato da una corona d’oro. Uno stemma arricchito dal colore aureo e con più torri, a testimoniare la levatura di Castelfiorentino a ‘città’. Il titolo gli è stato conferito un anno fa con decreto del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ieri il comune valdelsano ha ufficialmente presentato la nuova araldica inserita nei nuovi gonfaloni e nella fascia tricolore.
Durante la cerimonia è stata anche consegnata una pergamena a tutte le associazioni di volontariato che si sono prodigate al servizio della popolazione durante l’emergenza Covid19. La serata è stata aperta da una ‘lectio’ del dottor Alberto Pollastrini dove sono state ricostruite le dinamiche socio-culturali che hanno determinato la fisionomia assunta dallo stemma comunale.
"Quando vediamo un blasone nel centro storico delle città – ha spiegato Pollastrini – la nostra mente ci porta quasi naturalmente a quel Medioevo un po’ cinematografico, fatto di antiche famiglie aristocratiche e di cavalieri in torneo che ostentano scudi e vessilli colorati. Non che questa idea preconcetta sia da scartare del tutto, ma essa non tiene conto dell’importante fenomeno degli stemmi delle comunità e delle istituzioni pubbliche. Lo stemma di Castelfiorentino nasce in questo contesto ed evolve attraverso passaggi che sono specchio della sua secolare storia".
I.P.
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