"Un giorno per la legalità, contro tutte le mafie"

L’educandato della Santissima Annunziata ha ricordato l’uccisione di Aldo Moro, insieme al capo centro Dia Francesco Nannucci

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"La mia generazione non aveva il cellulare in tasca come voi. Ecco che io, quando tornavo a casa, chiedevo sempre cos’era successo quel giorno. Erano anni complicati. Tra mafia e terrorismo, c’erano molte stragi. Ero in terza media quando venne rapito Aldo Moro".

Si è rivolto con queste parole agli studenti dell’educandato della Santissima Annunziata il capo centro Dia Firenze Francesco Nannucci, intervenuto ieri all’iniziativa ‘Il Poggio ricorda’. Con lui, Salvatore Calleri, presidente della fondazione Caponnetto, il consulente della commissione parlamentare antimafia Renato Scalia, il responsabile del gruppo 29 Febbraio Alessio Micale e il direttore dell’Usr, Ernesto Pellecchia.

"Vogliamo che la data del 9 maggio, legata alla morte di Aldo Moro e di Peppino Impastato, resti ben impressa nelle menti dei nostri ragazzi, affinché acquisiscano consapevolezza di come, partendo dalle aule scolastiche, si possano combattere mafie e terrorismo", non ha alcun dubbio Giorgio Fiorenza, presidente del cda dell’istituto statale, al Poggio Imperiale.

Per questo da ora in avanti il 9 maggio al Poggio Imperiale rimarrà "una data simbolo, affinché venga sempre proseguito il percorso sulla legalità, contro tutte le mafie".

In Toscana, ha spiegato Nannucci, "non esiste una mafia autoctona. Il nostro territorio è invece ghiotto per gli investimenti mafiosi. I settori più facilmente colpiti sono il turistico, l’alberghiero e la ristorazione. La mafia ha una forte lungimiranza imprenditoriale. Non a caso siamo molto preoccupati per il Pnrr, il cui fiume di denaro attirerà anche società connesse alla mafia". Per questo occorre non abbassare mai la guardia. La lotta alla mafia da parte della Dia, ha spiegato Nannucci ai ragazzi, "passa soprattutto attraverso il sequestro di immobili, terreni e attività riconducibili alla mafia". In Toscana, "investono soprattutto camorra, ‘ndrangheta e mafia siciliana".

"Siamo purtroppo in una fase di regressione nella lotta al fenomeno mafioso - ha aggiunto Calleri -, non certo per quanto riguarda il lavoro della magistratura, ma perchè la mafia non è più un tema all’ordine del giorno nel Paese. Per non parlare poi del fatto che la Corte Costituzionale ha messo in discussione il ‘fine pena mai’ per i mafiosi".

"Il fatturato delle mafie in Toscana è di 15-20 miliardi di euro l’anno - ha proseguito Calleri -. La mafia è su tutto il territorio, specialmente la costa, da Massa Carrara al grossetano. Su Firenze, si stima che il 70% delle nuove acquisizioni sia a rischio riciclaggio denaro sporco".

Si è poi parlato della strage dei Georgofili con Giuseppe Vitale, che è stato anche uomo della scorta del giudice Caponnetto. E poi il ricordo di Francesca Morvillo Falcone e del giudice Rosario Livatino. Nel pomeriggio, spazio a ‘Il Poggio solidale’, per parlare "del vile attacco russo all’Ucraina e delle sofferenze dei rifugiati", le parole di Fiorenza. Tra gli eventi clou, il recital della pianista ucraina Anastasiya Byshlyaha. Il ricavato sarà devoluto a un ente indicato dall’Ambasciata dell’Ucraina in Italia.

Elettra Gullé

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