Un fascicolo per le spese pazze del Maggio

La Corte dei Conti avvia un’indagine sulla carta di credito del sovrintendente Pereira. E martedì è convocato d’urgenza in Commissione

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di Stefano Brogioni

FIRENZE

A febbraio, la carta di credito del Maggio Musicale Fiorentino, viene strisciata dopo una notte da quasi mille euro al prestigiosissimo hotel Storchean di Zurigo. Il tuor elvetico avrebbe previsto poi uno spostamento in elicottero in direzione Gstaad, anche se di questa spesa, non c’è traccia (almeno per ora) nelle notule pubblicate sul sito a corredo dei rimborsi.

Ma, elicottero o no, gli allegri bilanci della gestione del plafond del sovrintendente Alexander Pereira, denunciati in Regione e a Palazzo Vecchio dai consiglieri di Fratelli d’Italia Francesco Torselli e Alessandro Draghi, è ugualmente un caso.

Politico e amministrativo. Già, perché la commissione controllo di Palazzo Vecchio, presieduta da Antonio Montelatici, ha convocato Pereira per martedì prossimo alle 12, con procedura d’urgenza, con lo scopo di "far luce su quanto sta accadendo in seno al Maggio Musicale Fiorentino". "Nessuna opacità può essere tollerata in un ente così importante per la città che viene regolarmente sovvenzionato con importanti risorse pubbliche", afferma Montelatici. E con la comparsa degli articoli di stampa, anche la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo che ha l’obiettivo di verificare se per quelle botte da mille euro e passa a cena, per le notti in hotel a cinque stelle, per gli spostamenti da 500 euro in taxi, o per le provviste dal pizzicagnolo di Cerbaia, ci sia stato un sperpero di denaro pubblico.

Il Maggio Musicale, ha ricordato Torselli interrogando la Regione (che ha nominato Valdo Spini nel consiglio di indirizzo dell’ente), campa con finanziamenti e partecipazioni pubbliche (per il 52% lo Stato, per il 10% la Regione, per il 14% Palazzo Vecchio) "che coprono oltre il 75% dei ricavi totali".

Di sicuro, a sfogliare i rendiconti pubblicati sul sito della Fondazione, non c’è stata parsimonia nei pranzi o nelle cene di rappresentanza (tipo 1500 euro in un ristorante a Ibiza il 28 luglio 2020, 1400 all’osteria del Pavone il 12 dicembre del 2021), e resta da valutare l’opportunità che al Sovrintendente vengano rimborsati il pescivendolo, il macellaio, l’ortolano e il panettiere, come rileva il consigliere Draghi ricordando anche che il compenso per l’incarico di Pereira è pari a 20mila euro al mese. "Esiste un massimale di spesa per gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici?", dice Draghi interrogando il sindaco e ponendo dubbi sull’ampiezza del budget a disposizione del Sovrintendente.

Nel 2021, ha calcolato ancora Draghi, il conto sfiora i 60mila euro, tra spese dirette con la carta del Maggio Musicale e rimborsi richiesti. Nei primi 4 mesi del 2022, sono già stati spesi dal conto della Fondazione oltre 14mila euro.

Cifre che, almeno moralmente, stridono con il ricorrere agli ammortizzatori sociali, nell’ottobre del 2020, per i 300 dipendenti. Una "scelta inevitabile" alla luce delle ripercussioni del covid sull’attività del Maggio, si disse. "Mi auguro che oggi stesso il sovrintendente del Maggio Musicale fiorentino, Alexander Pereira, si dimetta. Viceversa, spero che Giani e Nardella vogliano pretendere le sue dimissioni", rincara Torselli. "Sarebbe carino se, dopo tante brutte figure, il sovrintendente, prima di lasciare il Maggio, organizzasse una bella grigliata - conclude il consigliere regionale Fdi -, stavolta pagando pesce e verdura di tasca propria, invitando i 300 operatori del Maggio che hanno vissuto la cassa integrazione e gli anni terribili della pandemia".

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