Un depuratore nella lotta contro il Covid19

Presentato “Brid“ della Colorobbia che funziona con una nanotecnologia attivata dalla luce a Led: così elimina gli inquinanti e i batteri.

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In questi tempi incerti per quanto riguarda la nostra percezione della sicurezza degli ambienti chiusi in cui siamo costretti a muoverci, tutto quello che rappresenta una possibilità di ridurre detta incertezza vale la pena venga osservato da vicino. E’, questo, il caso del purificatore d’aria “Brid“ targato Colorobbia che sfruttando le nanoparticelle di biossido di titanio attivate da una luce Led visibile elimina gli elementi inquinanti e dannosi presenti nell’aria. Virus e batteri compresi.

Secondo le caratteristiche descritte durante la presentazione dell’ultimo prodotto di casa Bitossi “Brid riesce a intercettare e annientare batteri e virus e rendere più salubre l’aria degli ambienti confinati. Il depuratore, unico nel suo genere per l’innovativa tecnologia, ha ottenuto l’attestazione di abbattimento del Betacoronavirus nell’aria degli spazi indoor, a seguito di specifici test per il tracciamento del Sars-CoV-2. Un dato avvalorato da test di certificazione, affidati a un laboratorio esterno, Eurofins Biolab. Si tratta di un prodotto pensato per l’indoor, che trova un suo primo sicuro luogo di elezione negli ambienti domestici, ma che si inserisce negli ambienti professionali e pubblici, grazie alla sua scalabilità, che permette di adattarsi alle diverse esigenze degli spazi".

Alla presentazione era presente, oltre allo staff dirigenziale della Bitossi Ceramiche, anche il professor Fabrizio Pregliasco, ricercatore del Dipartimento di scienze biomediche dell’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano. Il professor Pregliasco ha ricordato come "Al di là del Covid, ci sono moltissime patologie che possono essere collegate agli ambienti chiusi: malattie dell’apparato respiratorio, alterazioni della funzionalità polmonare, fenomeni allergici e infettivi; così come problematiche irritative e dermatiti possono essere causate dall’esposizione prolungata a contaminanti chimici. Malattie che traggono la loro origine da ciò che respiriamo negli ambienti confinati".

Giovanni Baldi, responsabile Ricerca e sviluppo di Colorobbia, ha presentato gli step fondamentali che hanno portato all’adozione della tecnologia alla base di “Brid“. Le nanotecnologie, infatti, sono campo di indagine di Colorobbia sin dalla fine degli anni ’90. "Sfruttando la nostra competenza – ha spiegato Giovanni Baldi – nel settore dei materiali ceramici, utilizziamo il biossido di titanio, pigmento bianco che, ridotto a pochi nanometri, diventa capace di interagire con la luce e rendere le superfici intelligenti. Si ottengono così superfici antibatteriche, antismog e idrofiliche. Questa è la base del nostro filtro ceramico, che grazie all’intervento della fotocatalisi, interagendo con

la luce visibile, produce radicali liberi, sostanze ossidanti che permettono di ossidare gli inquinanti gassosi, distruggere i Voc (Composti organici volatili), e nel caso di batteri e virus, intaccarne la membrana riducendone la carica batterica". Non è la soluzione ai problemi creati dal Covid19, ma la tencologia che agisce nel piccolo “Brid“ è una strada da percorrere per arrivare ad avere ambienti più salubri.

R.E.

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