Disabile morto dopo la caduta. "Umanità e coraggio, l’eredità di Niccolò"

Toccante cerimonia all’università in ricordo dello studente. Il direttore Zorzi: "Abbatteremo le barriere, ma servono interventi sulle strade"

Niccolò Bizzarri

Niccolò Bizzarri

Firenze, 18 gennaio 2020 - «A ripensarci adesso, nel dolore e nel vuoto che ci circonda, ci viene da dire che soprattutto nell’ultimo periodo neanche ci accorgevamo che Nicco fosse in carrozzina. Facevamo tutto quanto insieme… Lo studio, le lezioni, le varie iniziative… Soffriva, perchè la malattia lo faceva indubbiamente soffrire, ma non si lamentava mai». È commosso Filippo Ungar, senatore accademico per Lista Aperta e grande amico di Niccolò Bizzarri. Filippo ha ricordato il compagno durante la cerimonia che si è svolta ieri mattina nell’aula magna di via San Gallo 10.

Un centinaio gli amici del giovane che hanno partecipato all’iniziativa,voluta dal direttore del dipartimento Sagas, Andrea Zorzi. «I genitori, pur nella drammaticità del momento, sono confortati dal fatto che Niccolò fosse davvero felice – ha aggiunto Filippo –. A volte pensiamo che la condizione di disabilità impedisca il pieno godimento della vita. Ma non è così». Angelo e Carolina, i genitori di Niccolò, sono stati stretti dall’abbraccio degli amici del figlio. Quegli stessi amici che non si separavano mai da lui e lo aiutavano in caso di bisogno e che o in lui trovavano «un amico da cui imparare sempre qualcosa». Addirittura, riferisce Filippo, «mamma Carolina trova un po’ di conforto nel pensare che suo figlio se ne sia andato prima che la malattia gli togliesse pian piano le forze».

Per il momento, i genitori di Nicco preferiscono non esprimersi sull’accaduto. Non è mancato un toccante momento musicale con ‘Cry no more’, la canzone preferita da Niccolò. «Una morte che non riesco ad accettare – trattiene a stento l’emozione Andrea Zorzi –-. Niccolò era un esempio di vita per coraggio, determinazione e umanità. Il suo è un lascito morale che terremo vivo». L’Università, ha proseguito Zorzi, «continuerà nel percorso di abbattimento delle barriere, ma mi auguro che quanto prima ci siano interventi sulle strade in particolare nelle aree universitarie». Quanto alla maledetta buca subito ricoperta, il docente è netto: «Una beffa tragica». Margherita Azzari, presidente della Scuola di Studi umanistici e della formazione, ha aggiunto: «Prima ancora di assumere la presidenza mi ero promessa di riorganizzare le aule per venire incontro ai diversamente abili. Lo farò con ancora più slancio. Lo dobbiamo tutti a Niccolò, ragazzo speciale. Ci mancherà moltissimo». Elettra Gullè

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